La battaglia navale fra Grimaldi e Onorato potrebbe trovare presto una soluzione. Lo scontro fra i due armatori è arrivato a mettere in discussione anche i benefici del Registro Internazionale dopo che il senatore del PD Roberto Cociancich aveva presentato due emendamenti alla Legge Europea 2015 con i quali chiedeva che l'applicazione degli sgravi fiscali e contributivi garantiti dal Registro Internazionale fosse riservata solo alle navi che imbarcano esclusivamente marittimi italiani o comunitari. Un'ipotesi che avrebbe stravolto il fondamento stesso del Registro (cioè quello di riportare in Italia le società armatoriali delocalizzate all'estero) e secondo Confitarma avrebbe innescato la fuga sotto altre bandiere comunitarie di 500 navi impegnate in traffici internazionali con conseguente perdita di 13mila posti di lavoro.
Dopo l'immediato rinvio della discussione sui due emendamenti in commissione al Senato, il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Simona Vicari, ha convocato Confitarma e Fedarlinea al Ministero per una riunione d'urgenza volta a trovare "una soluzione equilibrata per scongiurare la delocalizzazione delle aziende e soprattutto i rischi su una perdita ingente dei posti di lavoro legati a tale settore". Confitarma (presieduta da Emanuele Grimaldi) chiede che il Registro Internazionale non venga toccato mentre Fedarlinea (di cui fanno parte Moby e Tirrenia, e il cui prossimo presidente sarà con ogni probabilità Raffaele Aiello, amministratore delegato di Snav) vuole che le regola sull'imbarco dei marittimi sulle rotte di cabotaggio nazionale siano uguali per tutti.
Il presidente uscente di Fedarlinea, Michele Ruggieri, ha inoltre inserito nella partita anche gli incentivi all'intermodalità mare-terra (meglio noti come marebonus) dicendo: "Non vogliamo che armatori che sulle navi imbarcano personale extracomunitario al fine di risparmiare sul costo del lavoro usufruiscano delle risorse che il Governo italiano mette a disposizione".
La battaglia navale fra Grimaldi e Onorato, che ha come terreno di scontro le linee marittime con la Sardegna, ruota infatti intorno alla possibilità per il primo, in virtù di un accordo sindacale ad hoc e di alcune linee che effettuano triangolazioni con scali esteri (ad esempio Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona), d'imbarcare anche marittimi extracomunitari chiaramente più competitivi dei nazionali o dei comunitari.
Il senatore Cociancich ha ritirato i suoi emendamenti che verranno riformulati e, secondo quanto risulta da fonti vicine al dossier, si andrà verso una soluzione che prevederà regole d'imbarco uguali per tutte le compagnie di navigazione sulle rotte di cabotaggio nazionale (dunque senza possibilità di deroghe ad hoc) con conseguente limitazione alle stesse dei contributi previsti dal marebonus (dunque non alle navi che imbarcano extracomunitari). Detta così sembra essere una vittoria di Onorato ma, in realtà, Tirrenia rischia di vedersi d'altro canto rinegoziare i contributi pubblici per la continuità territoriale con le isole (72 milioni di euro all'anno) perché, sempre il sottosegretario Simona Vicari, in un'intervista a Il Secolo XIX, ha detto: "Le convenzioni stipulate da alcune compagnie potrebbero essere riviste, magari rimodulandole a favore dei collegamenti con le isole minori".
Nicola Capuzzo
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