Il porto della Spezia è stato il primo scalo italiano ad attuare il corridoio doganale terrestre tra le sue banchine e il retroporto di Santo Stefano Magra, soluzione che poi è stata estesa con successo in altri porti italiani. Ora però è il primo a compiere una marcia indietro, dopo che l’Amministrazione doganale locale ha annunciato di sospenderlo a causa di carenza di personale. La Dogana vuole quindi concentrare tutte le operazioni doganali e di controllo sulle merci nel Centro unico servizi a Santo Stefano Magra.
Una prima decisione del Tar della Liguria ha sospeso questo provvedimento, ma la comunità portuale della Spezia resta preoccupata che l'innovazione portata dai corridoi doganali possa essere definitivamente cancellata. In una nota la comunità definisce la sospensione del corridoio doganale una “inspiegabile retromarcia” e afferma che “è indispensabile una riflessione congiunta che coinvolga la Pubblica Amministrazione e anche l’Autorità di Sistema Portuale per evitare in loco un danno del tutto inatteso ma anche un’ipoteca anti-storica sull’operatività dell’intero sistema porto-logistico italiano che proprio in questi mesi, tardivamente, sembrava aver scoperto l’importanza strategica di una connessione razionale porto-retroporti e un’armonizzazione di servizi e procedure”.