Avanza in modo deciso il piano di potenziamento e di ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie che interessano il porto di Genova nel suo complesso. Rfi ha avviato la procedura d’appalto che prevede tempi rapidissimi (con l’analisi delle offerte già a novembre 2023) per la completa ristrutturazione del parco ferroviario di Fuori Muro a servizio dei terminal del bacino portuale di Genova Sampierdarena. L’attuale scalo merci composto da un numero maggiore di binari, nove per la precisione, ma ormai obsoleto rispetto agli standard ora richiesti, sarà aggiornato con la posa di sette binari lunghi 750 metri, adatti alla movimentazione di treni completi a modulo europeo. Oltre al nuovo piazzale, verrà rinnovato e centralizzato il sistema di segnalamento insieme alla realizzazione di nuovi impianti di trazione elettrica.
I lavori, per quanto riguarda l’appalto principale, valgono oltre 30 milioni di euro, ma con le opere accessorie si potranno superare i 40 milioni. Questo intervento è cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del progetto Cef Transport. Il nuovo parco di Fuori Muro rientra nelle opere che si possono definire di ultimo miglio e sono previste dal protocollo d’intesa sottoscritto nell’agosto del 2018 da Rfi e dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.
Lo scalo commerciale di Genova nelle sue varie componenti è interessato da diversi lavori che riguardano le infrastrutture ferroviarie, oltre a quelli che saranno gli sviluppi legati al Terzo Valico. Nel settore orientale, Parco Bettolo-Rugna, si avrà un fascio di nove binari destinati alla composizione/scomposizione dei carri per i terminal container e per le altre tipologie di trasporto, collegati alla rete ferroviaria tramite la galleria Molo Nuovo e la successiva linea per il parco del Campasso. Interventi in corso anche nel bacino di Genova Pra’, dove Rfi sta completando le opere dopo aver attivato recentemente un collegamento a doppio binario alla rete principale. Entro il 2024-2026 tutti i terminal dovranno rispettare gli standard europei in fatto di lunghezza di treni e massa trainata.
Il traffico ferroviario generato dal porto di Genova ha conosciuto un discreto incremento negli ultimi anni anche se la quota della rotaia si attesta al 15%. Attualmente si contano circa un centinaio di coppie di treni settimanali. In dieci anni, dal 2011 al 2022 si è passati da poco più di 5mila treni annui a superare i 9mila. Nel segmento dei container si è arrivati a oltre 360mila teu (sfiorano i 420mila se si sommano anche le unità movimentate a Savona e a Vado Ligure). Questi treni raggiungono soprattutto il Triveneto e l’Emilia-Romagna, mentre è ancora debole la quota che interessa l’internazionale a dimostrazione di quanto incidano le infrastrutture: ecco perché si ripongono molte aspettative con l’apertura del Terzo valico e la valorizzazione dei corridoi transfrontalieri, per primi quelli con la Svizzera. Ma la scommessa sarà quella di verificare se gli spazi delle aree ferroviarie, giocoforza non sterminate nella realtà genovese, saranno sufficienti per la nuova domanda.
Piermario Curti Sacchi