I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno riaperto il fascicolo dell’autoproduzione nei porti, contro cui si oppongono, annunciando la mobilitazioni sulle banchine nel caso in cui Gnv intenda riprenderla. L'allarme sindacale sorge a Genova, dove a metà ottobre sono avvenuti due casi di autoproduzione, uno su un traghetto di Cotunav e l’altro nell’area Stazioni Marittime (dove opera come impresa portuale Grandi Navi Veloci) per la movimentazione di semirimorchi imbarcati sulla ro-ro Elisabeth Russ. Per quest’ultimo caso, i rappresentanti della Rls hanno chiesto l’intervento dell’Autorità portuale.
Dopo tali episodi, le sigle hanno dichiarato in una nota che “contestano ogni tentativo di scardinare l’organizzazione del lavoro e sono pronte ad intraprendere tutte le iniziative del caso a tutela della delle sue regole e della sicurezza dei lavoratori. A questo proposito nei prossimi giorni verrà convocato un attivo unitario dei delegati del porto per condividere le opportune iniziative da intraprendere”.
Intanto anche un’altra compagnia marittima, la Cartour (controllata da Caronte&Tourist), ha chiesto la possibilità di autoproduzione a Salerno per la ro-ro che svolge il servizio tra il porto campano e Messina. L’autorizzazione è stata però negata dall’Autorità portuale. La vertenza non si ferma in banchina, ma è da tempo approdata anche in Tribunale. Dopo avere perso nel 2021 un primo ricorso al Tar di Genova contro il rifiuto all’autoproduzione deciso dall'Autorità portuale del capoluogo ligure nel 2018, Grandi Navi veloci ha presentato appello al Consiglio di Stato, che deve ancora prendere una decisione.