Nella tarda serata del 24 febbraio 2021, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno firmato con le associazioni datoriali Assoporti, Assologistica, Assiterminal e Fise Uniport il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori portuali, che interessa circa ventimila persone e che è valido dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Sul versante retributivo, il rinnovo comporta un aumento medio di 110,00 euro lordi mensili, di cui 10 per il Fondo di accompagnamento all'esodo anticipato, più una cifra una tantum di 300 euro per la vacanza contrattuale del 2019 e 2020. Questo aumento entrerà progressivamente in vigore durante il triennio. Le parti hanno anche deciso di attivare una commissione di analisi per il prossimo rinnovo.
Nella trattativa non si è parlato di autoproduzione, un tema che si è scaldato nei mesi mesi scorsi per l’iniziativa di alcuni armatori sul rizzaggio dei traghetti e che ora sembra vivere una fase di tregua. “Questa è una questione che vogliamo affrontare col ministro dei Trasporti perché bisogna equilibrare la parte portuale con quella marittima, anche per evitare lo sfruttamento dei lavoratori imbarcati”, spiega a TrasportoEuropa Claudio Terlizzi, segretario nazionale di Uiltrasporti. “Dobbiamo anche affrontare il completamento della riforma dei porti per quanto riguarda l’assetto normativo”.