Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, ha firmato il provvedimento che rinvia al 31 agosto 2020 il termine per presentare la domanda per la concessione del Porto Canale di Cagliari, ossia l’area dove operava il terminal container del porto sardo. L’Autorità spiega che tale decisione è determinata da diverse cause, tra cui spiccano l'emergenza Covid-19 (che ha anche impedito i sopralluoghi dell’impianto da parte di alcuni soggetti interessati) e la richiesta dei sindacati di attivare un nuovo Tavolo interministeriale sulla crisi del terminal. L’obiettivo finale è permettere un’ampia partecipazione di candidati. “Il mio augurio è che il 31 agosto possa chiudersi positivamente questa prima fase e procedere con il riavvio definitivo dell’operatività del terminal container di Cagliari”, commenta Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale.
La concessione dell’ex Cagliari Container Terminal comprende 1600 metri lineari di banchina, per la quale il Piano regolatore consente un allungamento, che ha un fondale di 16 metri, più 400mila metri quadrati di piazzale. Il concessionario potrà anche noleggiare o acquistare gru e mezzi per la movimentazione dal Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari. Il pacchetto insediativo comprende anche il collegamento alla Zona Economica Speciale di oltre 1600 ettari; la Zona Franca Doganale interclusa; la vicinanza al servizio di bunkeraggio navale operato dalla Saras; la riproposizione di un Contratto di Localizzazione per il sostegno degli investimenti per l’acquisto di nuove attrezzature.
Intanto, i sindacati chiedono al Governo di risolvere con urgenza la vertenza aperta nel luglio 2019 con lo scopo di salvaguardare l’occupazione dei 185 dipendenti in cassa integrazione straordinaria, che scadrà a luglio 2020. In particolare, chiedono di applicare l'estensione prevista dal Decreto Genova e un Piano industriale. Ci sono anche ritardi nell’attivazione della Zona Economica Speciale e della Zona Franca.