La Cina è il Paese dove è sorta la pandemia della Covid-19 ed è il primo Paese che ne sta uscendo. Una delle conseguenze globali di questa emergenza è il drastico calo di container in uscita dai porti cinesi, a causa delle riduzione della produzione e dell’isolamento imposto a migliaia di operatori della filiera logistica. A metà marzo le portacontainer stanno ricominciando a caricare i container nei principali porti. Lo confermano le maggiori compagnie asiatiche e occidentali.
La Cma Cgm afferma che i principali porti cinesi stanno operando a livelli quasi normali, con lo smaltimento dei contenitori rimasti a lungo sulle banchine. Anche il consorzio One ha ripreso le normali operazioni in Cina e che accetta le prenotazioni anche dalla provincia di Hubei, dove è partita la pandemia di Covid-19. Continuano però le partenze in bianco delle portacontainer, a causa della domanda che resta ancora più bassa dei tempi normali.
La ripartenza delle portacontainer cinesi non ha però ancora riequilibrato il traffico di contenitori, molti dei quali sono rimasti nei porti asiatici e quindi mancano in quelli Europei e nord-americani. L’aumento dell’export cinese dovrebbe portare un riequilibrio, ma ciò avverrà lentamente, tenendo conto che il tempo di viaggio di una nave dall’Asia all’Europa è di circa un mese. Resta sempre l’incognita di come influirà la pandemia in Europa sui traffici globali.