Dopo l’abbandono della nave da parte dell’equipaggio, la petroliera greca Sounion rischia di affondare nel Mar Rosso a causa di un attacco di droni o missili avvenuto il 21 agosto 2024 da parte degli Houthi, che hanno rivendicato l’azione con una nota diffusa il giorno successivo. La nave è della compagnia greca Delta Tankers e trasporta 150mila tonnellate di greggio proveniente dall’Iraq. Se la nave affonderà e sverserà il carico, potrà provocare un enorme danno ecologico, il quinto per gravità mai registrato. Inoltre, il relitto rappresenta un grave pericolo per la navigazione.
La Delta Tankers ha dichiarato di essere attualmente impegnata nella ricerca di soluzioni per spostare la nave danneggiata in un'area più sicura, con l'intenzione di avviare poi le riparazioni necessarie. Tuttavia, questa operazione si preannuncia estremamente complessa, considerando lo stato critico in cui versa la nave e l'instabilità della regione.
La Sounion è la terza nave della flotta di Delta Tankers a subire un attacco degli Houthi nel Mar Rosso. Nonostante l'aumento delle minacce, il proprietario greco ha scelto di non scortare la nave con le unità navali europee disponibili per la traversata. Questa decisione ha sollevato critiche da più parti, in particolare per il rischio a cui è stata esposta l'equipaggio e l'ambiente marino.
Nella nota del 22 agosto, gli Houthi hanno rivendicato anche un attacco alla rinfusiera Sw North Wind I, ma non ci sono conferme. Il cargo è stato costruito nel 2009 e batte bandiera di Panama. È l’unica nave appartenente alla compagnia tedesca SW North Wind Shipping, che gestisce altre diciassette cargo non di sua proprietà. Secondo le rilevazioni di Vasselfinder, la rinfusiera sta navigando nel Mar Rosso verso il porto egiziano di Suez, dove dovrebbe arrivare il 26 agosto.
Gli yemeniti aggiungono che “le due operazioni militari sono state effettuate dalle forze navali, Uav e missilistiche, con l'uso di un certo numero di barche senza equipaggio, missili balistici, missili a guida e droni” e confermano “la loro prosecuzione nell'imposizione di un blocco navale al nemico israeliano e nel prendere di mira tutte le navi associate o appartenenti a compagnie che trattano con il nemico israeliano nell'area delle operazioni militari”.