La petroliera Sanchi (IMO 9356608) batte bandiera panamense, ma è gestita dalla compagnia iraniana National Iranian Tanker Company (NITC) per trasportare prodotti petroliferi. Stava navigando con un carico di 136mila tonnellate di condensato di petrolio caricato nel porto iraniano di Kharg Island e diretto a quello sud-coreano di Daesan, quando alle 20.00 (ora locale) di domenica 7 gennaio 2018 ha urtato il cargo CF Crystal (IMO 9497050), con bandiera di Hong Kong, che trasportava 64mila tonnellate di grano caricate nel porto statunitense di Kalama e dirette in quello di Maching, nella provincia cinese del Guangdong.
La collisione è avvenuta a 160 miglia (circa 260 chilometri) a largo di Shanghai e non si conoscono ancora le cause dell'incidente. Dopo la collisione, la petroliera ha preso fuoco e continua a bruciare. Lintero equipaggio della petroliera, formato da trenta iraniani e due bangladesi, è disperso, mentre l'intero equipaggio del cargo, formato da ventuno cinesi, è stato tratto in salvo.
La mattina dell'8 gennaio la petroliera continua a bruciare e si teme che possa esplodere, causando un enorme danno ambientale. Il condensato di petrolio è una versione molto leggera del petrolio e le stive della Sanchi ne contengono l'equivalente di un milione di barili, per un valore di 60 milioni di dollari. I condensati sono idrocarburi leggeri prodotti con il gas che condensano allo stato liquido in presenza di valori normali di pressione e temperatura e sono più tossici e molto più esplosivi del normale petrolio. Inoltre, se sversati in acqua sono più difficili da rilevare e bonificare.
La Sanchi è una petroliera lunga 274 metri, costruita nel 2008. In questo viaggio era noleggiata dalla società sud-coreana Hanwha Total, una joint-venture paritaria tra la compagnia petrolifera francese Total e la sud-coreana Hanwha Group. Questo è il secondo incidente che coinvolge una petroliera gestita dalla National Iranian Tanker Company, dopo quello avvenuto nell'agosto 2016 nello Stretto di Singapore, che non causò né vittime, né danni ambientali.
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