A poche settimane dall’accordo raggiunto tra sindacati e imprese sul lavoro nei porti degli Stati Uniti orientali, la tensione sindacale cresce negli scali occidentali dove le trattative tra il sindacato International Longshoremen's Association (Ila) e l'associazione delle imprese portuali US Maritime Alliance (Usmx) sono bloccate sulla questione dell’automazione. Il contratto scadrà il 15 gennaio 2025 e le parti non sembrano vicine a un accordo. A complicare la situazione c’è l’annunciata introduzione di nuovi dazi commerciali da parte del presidente eletto Donald Trump, che entreranno in vigore dopo il suo insediamento del 20 gennaio.
Un primo allarme è stato lanciato all’inizio di dicembre 2024 dalla statunitense National Retail Federation (Nrf), che associa le imprese del commercio al dettaglio, che teme le possibili ripercussioni economiche di uno sciopero dei porti e delle nuove tariffe pianificate dall’amministrazione Trump. Entrambe le minacce, previste per l’inizio del 2025, hanno innescato una corsa agli approvvigionamenti da parte di importatori e rivenditori, generando un forte aumento dei volumi di traffico nei principali porti container statunitensi.
L’Usmx ha dichiarato che l’automazione e gli investimenti in nuove tecnologie sono priorità imprescindibili per negoziare un nuovo contratto generale. L’associazione ha sottolineato che le gru semi-automatizzate sono già in uso da oltre un decennio in alcuni porti gestiti dall’Ila e hanno portato significativi miglioramenti in termini di efficienza, senza eliminare posti di lavoro. Però il sindacato ha definito l’uso di queste tecnologie una minaccia esistenziale per la propria forza lavoro, affermando che il loro impiego non aumenta la produttività e comporterebbe inevitabili perdite occupazionali. Il presidente dell’Ila, Harold Daggett, ha recentemente ribadito questa posizione parlando ai lavoratori in protesta al porto di Newark.
I numeri confermano gli allarmi. A ottobre 2024, i porti statunitensi hanno movimentato 2,25 milioni di teu, con un aumento del 9,3% rispetto all’anno precedente. Le proiezioni per dicembre prevedono 2,14 milioni di teu, un incremento del 14,3%. Guardando al 2025, la Nrf ha rivisto al rialzo le stime di traffico: gennaio dovrebbe raggiungere 2,2 milioni di teu, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente, mentre a marzo si prevede un ulteriore aumento del 12,7%.