Secondo quanto riferisce l'agenzia Reuters, lo scorso anno sono transitate sulla rotta artica Northern Sea Route 53 navi, quasi tutte con bandiera russa, contro le 71 dell'anno precedente, interrompendo una tendenza alla crescita costante registrata negli ultimi anni. In particolare, la rotta settentrionale è percorsa da rinfusiere e da cisterne per il gas naturale liquefatto. Ma le sanzioni attuate dall'Europa e dagli Stati Uniti verso la Russia, a causa delle guerra civile in Ucraina, hanno causato la contrazione del traffico marittimo, spiega all'agenzia Bjorn Gunnarsson, amministratore delegato del Centre for High North Logistics, un ente fondato dal Governo norvegese e da alcune società interessate allo sviluppo dell'Artico.
Usando la Northern Sea Route, una nave percorre da Shanghai a Rotterdam 8050 miglia nautiche, contro le 10.550 della rotta che passa dal Canale di Suez. Ma anche senza sanzioni, gli analisti ritengono quella atlantica resterebbe una rotta di nicchia, dove transiterebbero non più di duecento navi l'anno, anche a causa della chiusura invernale dovuta al ghiaccio.
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