Si riaccende all’inizio del 2025 la protesta dei portuali francesi, organizzata dal sindacato Fnpd-Cgt contro la riforma delle pensioni (nel contesto di una mobilitazione nazionale di altre categorie) che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile e per migliorare le condizioni di lavoro. Il sindacato chiede anche misure di protezione per i lavoratori portuali che manipolano l'amianto. Un primo sciopero di 48 ore è avvenuto in tutti i porti il 30 e 31 gennaio e altre azioni sono previste a febbraio, con scioperi intermittenti di quattro ore e sospensione degli straordinari e dei turni eccezionali.
Le azioni di febbraio sono programmate nei giorni 4, 6, 10, 12, 14, 18, 20, 24, 26, e 28. I primi due giorni di sciopero hanno causato ritardi nella spedizione delle merci e congestione di veicoli negli scali. Nel traffico di container sono stati colpiti Marsiglia e Le Havre, con conseguenze anche nell’inoltro ferroviario. La prosecuzione della protesta potrebbe dirottare le navi cargo in altri porti europei, come Anversa, Rotterdam o Barcellona. L’associazione delle imprese di logistica Tlf e quella degli spedizionieri Autf hanno espresso preoccupazione sulle conseguenze economiche della protesta.