Il 31 dicembre 2023 è scaduto il contratto nazionale di lavoro dei porti e i sindacati, confederali e autonomi, hanno avviato la mobilitazione per il suo rinnovo. In tale contesto, il sindacato di base SiCobas ha indetto uno sciopero di 24 ore in tutti i porti italiani per venerdì 5 aprile 2024, dalle dalle 00:00 alle 23:59. Il fermo serve per sostenere le quattro principali richiese della sigla, che non riguardano solamente il contratto nazionale. In questo caso, il SiCobas chiede un aumento delle retribuzioni di almeno 30 euro al mese e l’erogazione di una indennità di vacanza contrattuale “che preveda il recupero integrale di quanto perduto in questi anni a causa dell'inflazione”.
La piattaforma comprende anche lo statuto delle Autorità di Sistema Portuale, che devono restare enti pubblici e ottenere “un forte potenziamento dei poteri ispettivi da parte di queste ultime e degli Ispettorati Territoriali del Lavoro”. Sempre in ambito portuale, il sindacato rivendica “la revoca immediata delle concessioni e delle autorizzazioni ad operare sui terminal a tutte le imprese che non applicano integralmente il Ccnl Porti e/o si rendono responsabili di reiterate violazioni in materia di sicurezza sul lavoro”.
L’ultimo punto esce dall'ambito portuale perché chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro “che preveda la condanna per responsabilità oggettiva nei confronti delle imprese non solo nel caso di violazione delle norme sulla sicurezza, ma anche in caso di palese violazione del Ccnl di categoria”.