I terminalisti genovesi aderenti a Confindustria hanno presentato una lettera di diffida e messa in mora nei confronti della compagnia portuale Culmv, anche se per ora non l’avrebbero consegnata formalmente al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Un atto che ha scatenato la reazione dei delegati del porto di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali per il 5 marzo 2021.
I terminalisti chiedono alla Culmv un risarcimento di otto milioni di euro, sostenendo che la compagnia portuale non avrebbe diritto agli adeguamenti tariffari ricevuti dagli stessi terminalisti dal 2013. Ciò avviene in una fase delicata per la Culmv, che sta sviluppando un piano di risanamento.
In una nota, i sindacati affermano che la lettera dei terminalisti “contesta punto per punto l’accordo quadro sottoscritto a dicembre scorso anche dagli stessi firmatari della lettera, accordo che per sua stessa definizione presume una mediazione tra le parti con reciproca soddisfazione”. Le sigle aggiungono che “con quell’intesa, terminalisti, Autorità e Compagnia Unica hanno convenuto di chiudere una pagina ed aprirne una nuova che guarda al futuro, senza nascondersi le difficoltà, ma con grande senso di responsabilità da parte di tutti e soprattutto dei lavoratori”.