Se qualcuno pensava che il 2019 avrebbe portato se non la pace, almeno una tregua nello scontro tra i due fronti armatoriali italiani, quello di Grimaldi e Confitarma e quello di Onorato e Assarmatori, la battaglia sulla convenzione per la continuità territoriale con la Sardegna scatenata nella campagna elettorale per il seggio suppletivo a Cagliari dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha eliminato qualsiasi ipotesi in tal senso. Ricordiamo che Toninelli si è scagliato contro Tirrenia (e quindi contro Onorato Armatori) sostenendo che ha il monopolio sulle rotte per la Sardegna, dove applica tariffe elevate, e che quindi il Governo intende rivedere la convenzione. Gli ha risposto a stretto giro Vincenzo Onorato affermando che il ministro non conosce la situazione e negando il monopolio, aggiungendo anche che il suo Gruppo è quello che assicura maggiore impiego per i marittimi italiani. Il ministro ha poi replicato citando l'indagine dell'Antitrust su Tirrenia nei servizi per la Sardegna.
Il 23 gennaio, il fronte si è ampliato a causa di una nota diffusa da Confitarma sulla continuità territoriale, dove la storica associazione degli armatori "esprime la propria solidarietà al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli a seguito di dichiarazioni di cui non condivide né la forma né la sostanza". L'associazione aggiunge che "non esiste alcun rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani qualora non venga rinnovata l'attuale convenzione Tirrenia-CIN in quanto, in base alla legge vigente, gli equipaggi delle navi che operano in servizi di cabotaggio devono essere obbligatoriamente comunitari".
Dopo avere accusato di strumentalizzazione il tema della disoccupazione dei marittimi italiani, Confitarma ammette che Tirrenia non ha il monopolio delle rotte per l'isola, perché oltre il 60% dei traffici è movimentata da altri quattro operatori, ma poi attacca affermando che però "il vero monopolio esistente in Sardegna è quello relativo alle sovvenzioni statali a Tirrenia-CIN, unica beneficiaria dei 72 milioni di euro annui erogati dallo Stato. Per questo l'attuale convenzione è ancora più insostenibile ed irragionevole". L'associazione ritiene che per le grandi isole non dovrebbe esistere alcuna sovvenzione per la continuità territoriale perché già ora la rete degli operatori assicura i collegamenti. Ma se si vuole comunque sovvenzionare queste rotte, Confitarma propone il modello spagnolo, che eroga il contributo direttamente agli utenti, anche autotrasportatori, e non alle compagnie marittime. Questo modello "risulta equo, democratico, non produce effetti distorsivi della concorrenza e promuove standard qualitativi elevati dei servizi".
Per quanto riguarda l'autotrasporto, Confitarma propone un contributo di 100 euro per camion o per semirimorchio isolato trasportato da un traghetto da e per la Sardegna, cifra che rappresenta per l'associazione circa il trenta percento dell'attuale nolo medio, seguendo le modalità già adottate per l'ecobonus: "I trasportatori potrebbero così scegliere liberamente la compagnia di navigazione ed i contributi pubblici verrebbero erogati a consuntivo solo a quelle che dimostrano che i viaggi sono stati realmente effettuati". Con gli attuali traffici sarebbe una spesa di 35 milioni di euro l'anno e i restanti 37 milioni (per raggiungere l'attuale cifra annuale della convenzione) si potrebbero dare ai passeggeri sardi che usano nave e aereo.
Nella stessa giornata Vincenzo Onorato ha diffuso la sua risposta, indirizzata direttamente a Manuel Grimaldi (definito "vero dominus di Confitarma"), sostenendo che la nota della confederazione è "colma di menzogne e inesattezze". L'armatore spiega che ha ereditato la convenzione con l'acquisto della Tirrenia e che la ritiene "storicamente superata", precisando che i 72 milioni comprendono anche i trasporti per la Sicilia e le isole Tremiti. Per una riforma di questo istituto, Onorato propone invece di quello spagnolo il modello francese per la Corsica, con una nuova gara che potrebbe beneficiare tutte le compagnie "con dei paletti fissi che escludano compagnie stagionali e chi imbarca marittimi extracomunitari lasciando a casa gli italiani".
Sulla questione dei marittimi, Onorato afferma che Confitarma ha rifiutato di fornire al ministero dei Trasporti il numero di quelli extracomunitari imbarcati sulle navi italiane, mentre l'associazione cui aderisce lui (Assarmatori) "ha fornito al Mit tutte le informazioni possibili in merito". La nota conclude affermando che "la bandiera italiana oggi è la bandiera panamense del Terzo Millennio; è bene che il nuovo governo dia un segno di discontinuità con le amministrazioni passate e provveda a effettuare quei legittimi controlli che mettano con le spalle al muro questi armatori-speculatori che sono la vergogna della grande tradizione della marineria italiana".
Quasi contemporaneamente è uscito il comunicato di Assarmatori, che porta sei tesi a sostegno di Onorato: la convenzione è un contratto concluso con lo Stato; l'armatore che lo esegue rispetta tutte le norme della convenzione stessa, comprese le tariffe; Tirrenia opera per tutto l'anno, anche quando le navi "viaggiano praticamente vuote"; la convenzione è operativa solo su sei rotte passeggeri e nessuna merci, dove Tirrenia opera in regime di concorrenza; l'associazione è disposta a collaborare per definire un nuovo quadro per la continuità territoriale, purché assicuri l'uso di marittimi italiani e comunitari e continuità del servizio per tutto l'anno; il rispetto della Legge non può essere messo in discussione. Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, conclude affermando che "mi stupisco che vengano fornite al Ministro Toninelli informazioni che non rappresentano la realtà e ho già chiesto al riguardo la disponibilità per un incontro, nel quale chiarire anche in questo caso, la condivisa volontà di trasparenza che è nel codice genetico della nostra associazione".
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