I Finanzieri la chiamano “spedizione a grappolo”, ossia distribuita su più container caricata sulla stessa nave, per aumentare le probabilità del successo dell’importazione di cocaina dal Sud America. L’idea è che se le Forze dell’ordine scoprono la droga su un contenitore, allentino poi i controlli sugli altri. Ma non è accaduto alla spedizione la spedizione approdata all’inizio di ottobre sulle banchine del porto di Livorno. Infatti, i Finanzieri e i funzionari delle Dogane non si sono fermati alla prima scoperta, ma hanno continuato a ispezionare i container scaricati da una nave partita un mese prima da un porto dell’Ecuador.
In due contenitori frigo carichi di banane, i militi hanno trovato 180 panetti di cocaina pura, imballati con nastro isolante e avvolti in uno strato di piombo, che dovrebbe eludere le verifiche con lo scanner ma non quelle visive. Il peso della spedizione ammonta a 208 chili, per un valore sulla strada di oltre sessanta milioni di euro. “Il complessivo sequestro operato segna un ulteriore tassello a favore della lotta al narcotraffico sul territorio nazionale ed è il risultato di una quotidiana e metodica attività di controllo sul campo, svolta diuturnamente sul traffico merci in arrivo nel porto di Livorno”, spiega la Finanza in una nota.