Questo è il secondo arresto dei membri dell'equipaggio di una portacontainer diretta al porto di Gioia Tauro in pochi mesi. Lo scorso luglio, la Finanza scoprì in un container imbarcato sulla MSC Poh Lin ottanta chili di cocaina che avrebbero dovuto essere lanciati in mare prima dell'attracco per essere recuperati dalla 'Ndrangheta. In quel caso, il lancio non avvenne e i Finanzieri trovarono, dopo avere sbarcato 1500 container, la droga ancora a bordo, arrestando perfino il comandante della nave.
Ora, invece, il lancio è avvenuto, ma è stato intercettato dalla Finanza con un'operazione congiunta che ha visto anche la partecipazione del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare e dei Reparti Operativi Aeronavali di Vibo Valentia e Palermo. Ben 385 chili di cocaina purissima erano caricati in diciassette grandi borse impermeabili, che alcuni membri dell'equipaggio della portacontainer hanno lanciato fuoribordo attaccati a boe galleggianti a circa sedici miglia al largo di Gioia Tauro, quando la nave era già nelle acque territoriali italiane. La nave ha approdato poi a Gioia Tauro il 21 ottobre.
Durante l'operazione, la Finanza ha arrestato nove marittimi della Rio de Janeiro, tutti originari del Kiribati (piccola isola Stato dell'Oceania) accusati di partecipare al traffico internazionale di stupefacenti. Ma questi sono ovviamente manovali, perché l'organizzazione farebbe capo alla 'Ndrangheta, che utilizza abitualmente il porto di Gioia Tauro per importare cocaina dal Sud America all'Europa.
Per la Finanza è ancora presto per parlare di un cambio di strategia dei trafficanti, ossia il passaggio dalla cocaina caricata sui container a quella consegnata all'equipaggio per lanciarla in mare, ma due casi scoperti in quattro mesi mostrano un chiaro segnale di diversificazione, probabilmente causata dai controlli sempre più stringenti attuati in banchina, che provocano il sequestro di almeno una tonnellata l'anno. D'altra parte, non è difficile trovare la complicità di marinai (in questo caso non sono coinvolti ufficiali) pagati ottocento dollari al mese. La cocaina era stata caricata in Brasile e ha un valore di 77 milioni di euro.
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