Il conflitto in Medio Oriente sta portando gravi conseguenze anche alla navigazione nel Golfo di Aden e quindi nel Mar Rosso. Un segnale è giunto domenica 19 novembre 2023 col sequestro avvenuto al largo delle coste dello Yemen della nave car carrier Galaxy Leader, operata dalla compagnia giapponese Nippon Yusen Kaisha e di proprietà della società Ray Car Carriers. Hanno rivendicato l’azione i ribelli yemeniti Houthi come reazione all’invasione israeliana di Gaza.
Secondo l’ente militare britannico United Kingdom Maritime Trade Operations, l’abbrodaggio sarebbe avvenuto a 90 miglia nautiche (circa 150 chilometri) dal porto yemenita di Hodeida con un elicottero, poi la nave è stata portata nel porto Salif con i suoi ventidue membri dell’equipaggio (formato soprattutto da filippini e bulgari). La car carrier seguiva la rotta tra lo scalo turco di Korfez e quello indiano di Pipavav, dove sarebbe dovuta arrivare il 23 novembre.
La Ray Car Carriers è ritenuta collegata a Israele perché la società, registrata in Gran Bretagna, è controllata dal miliardario israeliano Abraham Rami Ungar. Subito dopo il sequestro sono giunte le reazioni politiche, tra cui spicca quella d’Israele, che accusa l’Iran di avere manovrato l’azione, accusa respinta da Teheran.
Questo sequestro potrà avere gravi conseguenze nel trasporto marittimo globale, perché mette a rischio la navigazione in uno stretto tratto di mare che porta al Canale di Suez. Un portavoce degli Houti ha dichiarato che l’organizzazione continuerà a colpire navi collegate a Israele, ritenute un “bersaglio legittimo”.