Per accedere i fondi comunitari Recovery Fund, il Governo italiano deve presentare entro la metà di ottobre un programma di spesa e in questa fase di elaborazione le associazioni del trasporto stanno presentando le loro proposte. Lo ha fatto anche Assiterminal, che raccoglie i terminalisti portuali, tramite un documento articolato in sette punti. Il primo riguarda il governo dei porti e propone di separare quello dei porti gateway, che competono a livello europeo, da quelli che servono esclusivamente il mercato locale.
Il secondo punto riguarda le regole del mercato e chiede di chiarire il ruolo dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti , che deve limitarsi ai servizi di pubblica utilità, ossia quelli d’interesse generale in porto, in attuazione dell’articolo 106 Tfue. Il terzo punto tratta delle concessioni, che devono essere assegnate “secondo trasparenza e parità di trattamento al fine di rendere il mercato portuale maggiormente attrattivo per gli investitori”.
Per rendere le concessioni più attrattive, il quarto punto chiede di prevedere nel Regolamento ex articolo 18 della Legge 84/94 “il principio della modulazione degli elementi della concessione (misura dei canoni e durata) in modo da garantire un equilibrio economico e finanziario in applicazione del principio delle modifiche non sostanziali (sentenza Pressetext della Corte di Giustizia), previa notifica ex articolo 108 Tfue da parte dell’Autorità di Sistema Portuale competente”.
La digitalizzazione occupa il quinto punto, chiedendo un premio per le imprese portuali che investono in tale campo “al fine di rendere maggiormente snello e sicuro il processo di arrivo e smistamento della merce in porto”. Un modello da considerare può essere quello dell’iper-ammortamento. Nello stesso tempo, bisogna obbligare le Asp a digitalizzare le loro procedure, usando “infrastrutture telematiche tra loro connesse”.
Il sesto punto chiede l'accelerazione delle opere usando il “modello Genova”, ossia applicando la Direttiva 24/2014/UE “con eliminazione di tutte le procedure previste dalla normativa interna ma non previste a livello comunitario (eliminazione del cosiddetto gold plating). Nello stesso tempo bisogna nominare un commissario straordinario collegato con la Presidenza del Consiglio. Inoltre, Assiterminal chiede l’applicazione della Direttiva 2000/35/UE, che impone tempi di pagamento non superiori a trenta giorni o in alternativa la possibilità dell’impresa di emettere un titolo esecutivo verso l’amministrazione inadempiente.
Il settimo e ultimo punto riguarda le Zone Logistiche Semplificate, le Zone Economiche Speciali e il Regime agevolato. Per le prime, bisogne completare la loro attuazione eliminando le procedure inutili e non vincolate da norme europee o internazionali. Le Zes non si possono applicare in aree non previste dalla normativa comunitaria, ma si può comunque prevedere un regime fiscale agevolato per cinque anni. Tale regime potrebbe premiare le imprese portuali che movimentano un volume di merci superiore del 25% all’anno precedente o aumentano il traffico ferroviario rispetto a quello stradale del 20% rispetto all’anno precedente.