Alla vigilia del vertice europeo sull'emergenza dei naufragi dei migranti nel Mediterraneo, l'associazione internazionale delle compagnie marittime sollecita la politica ad attuare immediatamente una nuova operazione di soccorso in mare, per prevenire la morte di migliaia di persone. La ECSA ritiene che l'operazione Triton vada nella giusta direzione, ma che non abbia ottenuto gli stessi risultati, in termini di soccorso, di quella Mare Nostrum, attuata dall'Italia e sospesa lo scorso anno.
"L'industria dello shipping riconosce che la questione è molto complessa", afferma Patrick Verhoeven, segretario generale dell'European Community Shipowners' Associations. "Ma quando si tratta della vita e della morte di migliaia di persone, è necessaria una veloce ed incisiva azione per evitare un aggravarsi del problema". Verhoeven auspica un'azione simile a Mare Nostrum, ma gestita dall'Unione Europea e con lo scopo principale di soccorrere i migranti, piuttosto che di proteggere i confini.
"Quando parliamo di aumentare le attività di ricerca e soccorso, vogliamo dire incrementare il numero delle risorse di Guardia Costiera e di altre navi appropriate, che possano intervenire immediatamente, ed estendere l'area di ricerca a tutte quelle zone dove i migranti potrebbero trovarsi ed essere in difficoltà", aggiunge Peter Hinchliffe, segretario generale dell'International Chamber of Shipping. Egli conclude che le navi mercantili intervengono e interverranno nel soccorso, ma che non sono attrezzate per operazioni che coinvolgono centinaia di persone. Nel 2014, i mercantili hanno recuperato in mare circa 40mila persone.
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