Prosegue a fatica la trattativa sul rinnovo del contratto nazionale dei porti, che era stata interrotta a causa delle assemblee dei lavoratori indette dai sindacati in tutti gli scali italiani. Il confronto tra le sigla confederali e le associazioni datoriali è ripreso l’8 marzo 2024, ma emergono già ostacoli. In una breve nota, la Filt Cgil comunica che “pur avendo registrato degli avanzamenti, questi risultano ancora insufficienti a soddisfare le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori portuali. Le distanze con le controparti restano nette”. Quindi Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti annunceranno in modo unitario lo stato di agitazione nazionale per tutto il comparto portuale, anche se finora non hanno precisato date e modalità. Intanto la mobilitazione è già stata proclamata dal sindacato di base Usb Porti, che si articolerà in una serie di assemblee a marzo.
