I portuali di Los Angeles hanno ottenuto una prima provvisoria vittoria nella loro battaglia contro l'introduzione nel porto di camion a guida autonoma. Come riferisce il quotidiano statunitense Los Angeles Time, il 16 aprile la Commissione portuale dello scalo ha deciso di rinviare la decisione di concedere l'autorizzazione ad Apm Terminals di usare nel suo Terminal 400 per container un centinaio di veicoli elettrici a guida autonoma, contro cui si è mobilitato il sindacato International Longshore and Warehouse Union che su questa vertenza ha mobilitato oltre mille portuali. Il rinvio è stato chiesto alla Commissione dal sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, secondo cui la complessità della questione richiede più tempo.
I nuovi veicoli a guida autonoma dovranno sostituire altrettanti veicoli guidati da operatori e quindi la loro introduzione, secondo il sindacato, comporterà la perdita di numerosi posti di lavoro. Il sindaco ha tenuto una riunione con i sindacati, i rappresentanti di Maersk e della controllata Apm Terminals e della Pacific Marittime Association. La società terminalista sostiene che fermare automazione farà perdere al porto di Los Angeles traffici a favore dei porti della costa orientale degli Stati Uniti.
Il permesso su cui deve discutere la Commissione portuale non riguarda direttamente l'introduzione dei veicoli, che non richiede autorizzazioni specifiche, ma per ottenere terreno necessario per installare le stazioni di ricarica e le infrastrutture di supporto dei veicoli. La vertenza sindacale è complicata da due elementi: il primo è che già altri due terminal del porto di Los Angeles usano già veicoli elettrici a guida autonoma, la seconda è che i sindacati hanno firmato un accordo che consente al porto d'introdurre sistemi di automazione. Riguardo quest'ultimo punto, i sindacati affermano che l'accordo prevedeva sistema di ausilio al loro lavoro e non sistemi che li sostituissero completamente.
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