La parte della riforma portuale che i sindacati vogliono modificare è quella relativa alle regole del lavoro e che nasce da un lavoro svolto con il ministero dei Trasporti e culminato in un'intesa formalizzata nell'Avviso comune. In questo periodo è in corso l'approvazione del decreto legislativo 169/2016 che contiene anche nuovi provvedimenti sul lavoro portuale. Secondo la Uiltrasporti, stanno emergendo nella Conferenza Unificata Stato Regioni "atteggiamenti di puro interesse localistico" che possono interrompere tale iter legislativo. Nella sua nota, la Filt Cgil precisa che "il correttivo deve affrontare l'assetto organizzativo e lavorativo e non essere la rivincita di poteri locali, più interessati a ruoli che al funzionamento dei porti stessi". Il sindacato vuole impedire che siano modificate le destinazione delle risorse in materia di formazione, riqualificazione e turnover. In questo caso, ammoniscono le due sigle confederali, inizierà una fase di mobilitazione nei porti italiani.
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