Lo sciopero di 72 ore indetto dal sindacato francese Fnpd Cgt nei porti della Francia dal 18 al 20 marzo 2025 non si svolgerà. La sigla lo ha infatti sospeso il 14 marzo, dopo un incontro avvenuto con rappresentanti dei ministeri dei Trasporti, del Lavoro, dell’ufficio del Primo Ministro e delle organizzazioni dei datori di lavoro Unim e Upf. Il sindacato ha spiegato che le discussioni con le controparti hanno permesso d’intravedere una soluzione costruttiva al conflitto. Un'Assemblea generale dei sindacati è stata programmata per il 25 marzo per valutare i progressi nelle trattative e decidere sui prossimi passi.
Il sindacato ha avviato la mobilitazione dei lavoratori portuali per contrastare la riforma delle pensioni e per migliorare le condizioni di lavoro. I portuali si oppongono all'applicazione all'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. I sindacati sostengono che il presidente Emmanuel Macron avrebbe promesso, durante una visita al porto di Le Havre nell'aprile 2022, che la riforma non sarebbe stata applicata nei porti. Un'altra rivendicazione riguarda il riconoscimento dell'esposizione all'amianto e della pénibilité (ossia il lavoro usurante) delle attività portuali.
Gli scioperi nei porti francesi sono iniziati a gennaio 2025 e dall’inizio dell’anno sono state registrate oltre trecento ore di fermo, a fronte delle 166 ore dell’intero anno precedente. Negli ultimi tre anni, i porti francesi hanno subito ottanta giorni di sciopero nel 2023, venti giorni nel 2024 e già una ventina nel 2025. il dirottamento delle portacontainer i porti degli altri Paesi ha causato intasamenti, soprattutto ad Anversa, Rotterdam e Amburgo.