La confederazione europea delle associazioni degli spedizionieri Clecat torna all’attacco delle compagnie marittime che operano nel trasporto di container, a causa dell’impennata dei noli. Lo fa con una lettera inviata alla Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager, cui chiede di usare i poteri d’indagine della Commissione Europea per “stabilire il grado di concentrazione, consolidamento, coordinamento e cartellizzazione nei mercati a monte dei servizi di trasporto di linea di container che servono l'UE e i mercati a valle dei servizi di spedizione merci”.
La Clecat torna anche sulla richiesta di rivedere il regolamento che esenta i consorzi delle compagnie marittime dall’applicazione delle norme antitrust (il Cber). “La Commissione deve indagare sulle tariffe alle stelle che hanno portato le alleanze a ottenere profitti di oltre 200 miliardi di dollari durante la crisi del Covid, nonostante l'assenza di qualsiasi aumento dei loro costi o di qualsiasi motivo che possa essere attribuito alla pandemia”, scrive la confederazione a Vestager.
Gli spedizionieri sottolineano che oggi i vettori possono scegliere di sottoscrivere contratti a lungo termine solo ai caricatori che trasportano i volumi maggiori, relegando gli altri al mercato spot, molto più costosi dei primi. “A causa di questa strategia discriminatoria, gli spedizionieri sono stati ‘disintermediati’ nel processo. Nel frattempo, l'accesso alla capacità dei container, la prestazioni degli orari dei vettori e l'affidabilità del servizio sono ulteriormente diminuiti”, si legge nella lettera. Questa condotta discriminatoria, precisa la Clecat, “finirà per svantaggiare i caricatori e i consumatori finali a causa della scelta limitata nei servizi e delle tariffe più alte”.
La Clecat denuncia anche l’integrazione lungo l’intera catena logistica attuata dalle grandi compagnie marittime, possibile grazie ai profitti ricavati dal trasporto marittimo. “Tale integrazione è particolarmente ingiusta e discriminatoria perché i vettori, che godono di un’esenzione dalle normali regole sulla concorrenza, stanno usando profitti inattesi per competere in altri settori che non hanno tale esenzione”, afferma Nicolette van der Jagt, direttrice generale della Clecat.
In concreto, precisa la Clecat, questa integrazione aumenta le tariffe del trasporto non solo sulla tratta marittima ma anche lungo l’intera catena di approvvigionamento. Ciò comporta anche che i consorzi tra vettori mantengono al loro interno il controllo delle informazioni sull’intera filiera logistica, fornendo loro una presa ancora maggiore sul mercato e aumentando il loro potere di limitare la concorrenza.