L’armatore della portacontainer Ever Given da 20mila teu – la società giapponese Shoei Kisen Kaisha che la ha noleggiata alla taiwanese Evergreen – ha affermato che sarà attuato un tentativo di liberare la nave approfittando dei movimenti di marea della sera del 27 marzo e che l’operazione potrebbe concludersi con successo in un intervallo tra 24 e 72 ore. Lo ha affermato in una conferenza stampa dal 26 marzo il presidente della società, Yukito Higaki, precisando che la portacontainer non sta imbarcando acqua e non ha danni ai motori, alle eliche e ai timoni. Quindi una volta liberata, la nave dovrebbe essere in grado di navigare in modo autonomo.
Bernhard Schulte Shipmanagement, la società che ha la gestione tecnica della Ever Given, spiega che le operazioni di salvataggio sono coordinate dall’olandese Smit Savage (la stessa ha ha rimosso la Costa Concordia dall’isola del Giglio). Ora le attività sono concentrate sulla rimozione della sabbia e del fango sul lato sinistro della prua, svolta da una draga che può muovere duemila metri cubi l’ora, arrivata sul posto il 25 marzo. Si stanno anche attivando pompe ad alta capacità per ridurre il livello dell’acqua di zavorra nei cassoni a prua della nave. Entro il 28 marzo arriveranno due rimorchiatori da 220-240 tonnellate.
Se anche il tentativo di questo fine settimana non avrà successo, si valuterà concretamente l’ipotesi di scaricare almeno parzialmente la nave, per alleggerirla. Questa possibilità è per ora esclusa perché è molto complessa. Bisogna infatti mandare sul posto grandi gru, che possono operare lentamente su un terreno non adatto per queste operazioni.
Intanto aumenta la fila di navi in attesa ai due imbocchi del canale di Suez e al suo interno, che ha superato la soglia delle trecento unità. Oltre la metà è composta da petroliere e portacontainer. Alcune navi che stavano dirigendosi verso il Canale di Suez hanno deciso di circumnavigare l’Africa. Secondo il tracciamento di VasselValue, la prima a deviare sarebbe la portacontainer Ever Greet da 10mila teu, che opera sul servizio NEU6 di Ocean Alliance (lo stesso della Ever Given), che aveva lasciato il porto malese di Tanjung Pelepas e stava navigando verso l’imbocco del canale, ma ha rivolto la prua verso Capo di Buona Speranza per raggiungere Rotterdam. E già qualcuno teme che le compagnie che la seguiranno applicheranno un Cape Surcharge, ossia un sovrapprezzo per i maggiori costi della circumnavigazione dell’Africa.