La Tirrenia di Navigazione in Amministrazione Straordinaria sembra interessata a trovare acquirenti per il credito di 180 milioni di euro vantato nei confronti di Cin – Compagnia Italiana di navigazione (gruppo Onorato Armatori) e derivante dall'acquisto dell'ex compagnia di navigazione pubblica avvenuto a metà del 2012.
Secondo indiscrezioni non smentite dalle parti direttamente coinvolte, i tre commissari straordinari di Tirrenia, il commercialista Gerardo Longobardi e gli avvocati Stefano Ambrosini e Beniamino Caravita, avrebbero infatti sondato l'interesse di alcuni investitori istituzionali a rilevare il credito residuo derivante dalla privatizzazione di Tirrenia per il quale sono previste ancora tre rate da saldare. Tra i fondi contattati potrebbero esserci alcuni di quelli che negli ultimi anni si sono avvicinati allo shipping italiano, tra cui figurano Oaktree, York Capital, Davidson Kempner, Tufton Oceanic, Cerberus Capital Management e Z Capital.
Lo scorso anno Onorato Armatori non aveva pagato una rata da 55 milioni in scadenza al 30 aprile sostengono che "il pagamento dell'ultima rata di Tirrenia CIN è stato differito per espressa previsione contenuta nel contratto di compravendita, in attesa della decisione comunitaria definitiva sui presunti aiuti di stato ricevuti da Tirrenia negli anni precedenti".
Un'interpretazione messa in dubbio dai commissari straordinari che, secondo quanto si apprende dall'ultima relazione semestrale di Tirrenia in A.S., hanno scelto di procedere, attuando un un approfondimento per verificare la posizione da assumere per consentire la migliore tutela del credito vantato da Tirrenia. Perciò hanno richiesto due pareri legali riguardanti i profili civilistici e comunitari della vicenda.
Che cosa sia scritto in quei pareri non è noto, ma il fatto che i commissari stiano cercando una strada diversa per incassare il credito da 180 milioni con Cin lascia pensare che si stia cercando di seguire la strada più rapida e meno conflittuale possibile, anche a costo di rimetterci, visto che un fondo comprerebbe ovviamente a sconto.
Sempre dall'ultima relazione semestrale di Tirrenia in A.S. si apprende anche un altro aspetto interessante è cioè che il gruppo guidato da Onorato, pochi mesi prima di non pagare la rata fissata per fine aprile 2016 da 55 milioni di euro, ha invece saldato in anticipo (rispetto alla scadenza fissata nel 2020) la "seconda tranche di prezzo fisso" da 61,9 milioni, grazie alla quale l'amministrazione straordinaria ha acconsentito a liberare le navi della flotta dalle relative ipoteche di secondo grado. Lo stesso giorno Onorato Armatori aveva annunciato la positiva conclusione dell'operazione di rifinanziamento del gruppo da 560 milioni di euro.
Da segnalare infine che la Tirrenia in A.S. (sempre secondo quanto si apprende dall'ultima relazione semestrale) ha deciso, con il parere favorevole del Comitato di sorveglianza e del Ministero dello Sviluppo Economico, di procedere con "un'azione di responsabilità nei confronti dei disciolti organi sociali di Tirrenia" (la gestione guidata da Franco Pecorini) a seguito di una relazione di Kpmg relativa a "possibili anomalie che hanno interessato le attività finanziarie e gestionali di Tirrenia e Siremar" nel periodo 2005-2010. Il risarcimento danni richiesto è pari a 240 milioni per Tirrenia e 24 milioni per Siremar.
Nicola Capuzzo
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