Il Tar della Liguria ha accolto il ricorso presentato dal Consorzio Stabile Eteria per la progettazione e costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova, che nell’autunno del 2022 venne aggiudicato al consorzio Pergenova Breakwater, condotto da Webuilt. Ma questa decisione dei giudici amministrativi non ha alcuna ripercussione sui lavori già iniziati, grazie alle norme del Pnrr. Se la sentenza reggerà a un eventuale ricorso al Consiglio di Stato, Eteria riceverà un risarcimento ma non rientrerà in gioco nella realizzazione del progetto. Anche se la somma che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale potrebbe essere molto salata.
La vicenda giudiziaria che ha portato a questa sentenza è lunga e risale a novembre del 2022, quando il Consorzio Stabile Eteria (composto da Gavio, Caltagirone e Icop) presentò il ricorso con la richiesta di sospensiva. Quest’ultima venne rigettata, ma la causa proseguì. A febbraio 2023 il giudici imposero di mostrare a Eteria la versione non oscurata del progetto di Pergenova Breakwater. Il nodo della questione, che ha causato la decisione dei giudici, riguarda il portfolio dei lavori già svolti nell’ambito delle costruzioni portuali presentato da Pergenova Breakwater, che comprendeva la realizzazione del Tuas Terminal nel porto di Singapore.
Durante la gara, Webuilt dichiarò che la consorziata Sidra aveva partecipato a quel cantiere, ma la sentenza del Tar Liguria afferma che sono stati svolti da Dredging International, del Gruppo Deme. Quindi i lavori a Singapore non sono ritenuti significativi per dimostrare la capacità del consorzio vincitore della gara ligure di realizzare le opere per la diga. Questo è un aspetto interessante, perché sulla fattibilità dell’opera – almeno nei tempi e costi dichiarati – ci sono dubbi da parte di persone che invece hanno esperienza in quest’attività (come afferma l’ingegner Piero Silva nel podcast di K44 che vi riproponiamo).
C’è un altro aspetto messo in luce da questa vicenda e riguarda più in generale la norma del Pnrr che consente di proseguire i lavori anche nel caso di una sentenza sfavorevole a chi ha vinto la gara. È stata presentata con molta enfasi come un provvedimento che rende più veloce la realizzazione delle opere ma che ora mostra il lato oscuro, quello del risarcimento. Perché appare evidente che in opere così costose il risarcimento ottenuto dal ricorrente potrebbe avere un effetto devastante per i bilanci degli enti che hanno indetto la gara. Che sono pubblici e quindi, alla fine, chi paga la leggerezza di certe scelte è il contribuente.
Invece la questione sembra concludersi positivamente (se la sentenza del Tar Liguria sarà confermata) per Eteria, che incasserà il risarcimento senza affrontare i costi e i rischi di un cantiere difficile, mentre potrà continuare a lavorare a Trieste, dove a marzo ha vinto la gara per realizzare la prima fase dell'ampliamento del Molo VII.