Dopo un lungo stallo, il porto di Taranto potrebbe tornare nelle rotazioni intercontinentali delle portacontainer. Da quando il terminal container San Cataldo è gestito dalla società turca Yilport, sono approdate al molo pugliese solo navi feeder, ma alcune indiscrezioni riportate dalla stampa locale parlano di un accordo tra il San Cataldo Container Terminal e una grande compagnia marittima oceanica. L'ampliamento degli orizzonti del porto pugliese sarebbe favorito anche da alcuni importanti potenziamenti.
Il primo riguarda la flotta di macchine portuali, che a marzo sarà aumentata con sette trattori portuali e due reach stacker di ultima generazione. Il secondo progresso riguarda i collegamenti ferroviari: è partito il primo treno container dallo scalo ferroviario, che comprende cinque fasci di binari, una gru a portale e due locomotori di manovra. Questo primo convoglio, gestito da Gts Rail con Mercitalia Shunting & Terminal, ha compiuto un percorso breve, fino a Bari, ma può aprire la via a connessioni fino all’Italia settentrionale e oltre.
La società terminalista turca Yilport deve rilanciare i traffici, per non entrare in contrasto con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, che già a maggio del 2022 le contesto il mancato raggiungimento nei primi due anni degli obiettivi presi per rilevare la concessione del Molo Polisettoriale, pari a 105mila teu il primo anno e 245mila teu il secondo. La società terminalista ribatte che a sua volta l’Autorità portuale non ha compiuto il dragaggio dei fondali a -16,5 metri, che consentirebbe l’arrivo di grandi portacontainer.