La fusione inversa fra Moby e Compagnia Italiana di Navigazione (Cin) rischia di subire uno stop perché i commissari straordinari di Tirrenia di Navigazione Spa in amministrazione straordinaria incaricati dal ministero dello Sviluppo Economico (Beniamino Caravita di Toritto, Gerardo Longobardi e Stefano Ambrosini) hanno ingaggiato due professionisti per contrastare in Tribunale questa operazione. Lo si apprende dal sito della procedura di Tirrenia in A.S. dove, alla pagina "Amministrazione trasparente", sono riassunti i diversi incarichi legali affidati e gli ultimi due (assegnati a un legale, Bruno Inzitari, e a un commercialista, Emanuele D'Innella) riguardano un giudizio ordinario civile presso il Tribunale di Milano.
A confermare che si tratti di un incarico mirato a contrastare la fusione fra Moby e Cin è lo stesso Inzitari che spiega: "Il ricorso ci sarà e verrà presentato presso il Tribunale il Milano, poi decideranno i giudici. Non voglio entrare nei dettagli prima che venga presentato il ricorso ma verrà applicata la legge come sempre con competenza e giustizia. Si difenderà il credito di Tirrenia in A.S. perché con la fusione fra Moby e CIN si ritiene che questo credito possa essere minacciato".
I commissari straordinari di Tirrenia in A.S. hanno infatti il compito di massimizzare i crediti esigibili collegati alla bad company creata quando l'ex compagnia di navigazione pubblicata è stata ceduta nell'estate 2012 a Moby e fra questi crediti figurano sia le rate di prezzo ancora dovute da Moby (180 milioni entro il 2021), sia le navi traghetto di Tirrenia (alcune delle quali potrebbero essere destinate alla vendita dopo la fusione) che costituiscono una garanzia reale. Il rischio, secondo i commissari, è infatti quello che fondendo le due società Moby e CIN in un'unica entità, i crediti vantati sugli asset esclusivamente di Tirrenia un domani si trasformino in crediti sulla flotta della 'nuova CIN' condivisi con altri pretendenti.
Si tratterà ora di capire se e in che modo questo giudizio avviato presso il Tribunale di Milano possa ritardare o mettere in attesa il progetto di fusione fra Moby e CIN perché nel business plan 2018-2023 allegato al progetto di fusione è espressamente scritto che "il perfezionamento dell'operazione risulta subordinato alla mancata opposizione da parte dei creditori di Moby e di CIN".
Sul fronte operativo, Onorato Armatori ha reso noto che la nuova nave ro-ro Alf Pollak appena costruita dai cantieri tedeschi Flensburg non sarà impiegata, come annunciato fino a pochi giorni fa, sulla linea merci fra i porti di Genova, Livorno, Catania e Malta. "In queste ore il Gruppo ha infatti definito il noleggio a scafo armato della nuova unità a un gruppo armatoriale internazionale che la impiegherà a tempo. Solo in fase successiva la nave sarà destinata e impiegata in Mediterraneo sulle rotte gestite direttamente dal gruppo", spiega in una nota Onorato Armatori. Che aggiunge: "La scelta è stata compiuta sulla base di un mercato dei noli particolarmente favorevole, ma specialmente in considerazione dell'andamento dei traffici nell'area mediterranea non ancora maturi per accogliere e remunerare una nave di queste dimensioni, caratterizzata da una capacità di trasporto di oltre 4200 metri lineari e da una sofisticazione spinta anche per quanto riguarda l'adozione di scrubber di ultima generazione in grado di abbattere i fumi".
Nicola Capuzzo
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