L’instabilità geopolitica mondiale e quella economica europea non sembrano aver messo in crisi il porto di Rotterdam, che è la principale porta delle merci dell’Europa. I dati diffusi il 18 luglio 2024 dall’Autorità portuale relativi al primo semestre del 2024 mostrano infatti una sostanziale stabilità, con una movimentazione totale di 220 milioni di tonnellate, lo 0,3% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente. Però – mentre calano carbone, petrolio greggio e altri rinfusi liquidi – crescono i container, i minerali e i prodotti petroliferi.
In particolare, il traffico dei container è aumentato del 4,2% in termini di tonnellaggio (67,1 milioni di tonnellate) e del 2,2% in teu (6,8 milioni di teu). in questo comparto la ripresa è iniziata nel primo trimestre ed è proseguita nel secondo. L’Autorità portuale ritiene che questa tendenza derivi da due fattori: un aumento della domanda di beni di consumo e l’anticipo della stagione di picco. Quest’ultima è una conseguenza della crisi del Mar Rosso, perché i tempi di navigazione più lunghi e i maggiori costi che derivano dalla circumnavigazione dell’Africa spingono i caricatori ad anticipare le spedizioni.
A ciò si aggiunge il maltempo proprio nella zona di Buona Speranza. In una nota, l’Autorità precisa che “gli arrivi delle navi sono più difficili da pianificare a causa dei cambiamenti negli orari. Inoltre, anche le dimensioni delle chiamate sono aumentate sostanzialmente dall’inizio della crisi del Mar Rosso. Di conseguenza, i terminal e le modalità dell’hinterland si trovano ad affrontare picchi di carico, con conseguenti ritardi nella movimentazione dei contenitori”.
Tra le attività in calo nel primo semestre del 2024 c’è anche quella del ro-ro, che è sceso del 4,1% a 12,8 milioni di tonnellate. In questo caso, l’Autorità portuale imputa la flessione alle debole economia della Gran Bretagna, che è la principale destinazione dei questi trasporti per il porto olandese. Il segmento dei breakbulk è sceso addirittura a doppia cifra, il 10,5% a 3,1 milioni di tonnellate, a causa della containerizzazione delle merci generali e dello spostamento di alcune spedizioni verso altri porti.
Dal punto di vista finanziario, l'Autorità portuale di Rotterdam ha registrato risultati solidi, con entrate aumentate di 23 milioni di euro, raggiungendo i 439,6 milioni di euro. Le spese operative sono cresciute di 13,3 milioni di euro, portando il risultato netto a un aumento di 31,7 milioni di euro, raggiungendo i 148,2 milioni di euro. Resta alto anche il livello degli investimenti, pari a 164,4 milioni di euro, che comprendono progetti importanti come la costruzione del trasporto e stoccaggio di CO2 Porthos e l'assegnazione del contratto per la costruzione del viadotto Prinses Alexia.
“Dopo un periodo di incertezza economica, vediamo la domanda di materie prime e prodotti di consumo iniziare a crescere”, spiega Boudewijn Siemons, Ceo dell'Autorità Portuale. “Ciò ha portato a un aumento della movimentazione dei container nella prima metà dell'anno. La continuazione di questa tendenza in altri segmenti dipenderà in parte dal ritmo della ripresa dell'industria europea nei prossimi mesi. Nel frattempo, manteniamo una rotta stabile e continuiamo a investire e implementare progetti per rendere la transizione energetica e delle materie prime un successo e migliorare ulteriormente l'infrastruttura del porto e del complesso industriale".