La lunga e tormentata vicenda del fallimento della compagnia di navigazione Deiulemar compie un importante passo in avanti a favore dei tredicimila investitori che nel 2012 videro sparire oltre settecento milioni di euro. A dieci anni dalla bancarotta della compagnia, che aveva sede a Torre del Greco, si sono susseguiti processi penali e civili nei confronti degli armatori, accusati di avere spostato ingenti somme dalle casse della società verso trust e banche estere. In questi anni gli avvocati dei creditori hanno svolto una vera e propria caccia al tesoro che li ha portati in diversi forzieri stranieri.
Il tesoro più consistente è stato trovato nella banca maltese Bank of Valletta: 361 milioni di euro, che i creditori stanno cercando di recuperare scontrandosi con l’opposizione dello stesso istituto bancario, che non vuole pagare una somma così cospicua. È iniziata così una battaglia legale che sfociò quattro anni fa nel sequestro conservativo di 361.174.000 euro. La buona notizia per i creditori è che il Tribunale di Torre del Greco ha confermato tale provvedimento. Però i giornali maltesi scrivono che la banca presenterà appello contro questa decisione, quindi i creditori potranno ricevere la loro parte solo al termine dell’intera procedura giudiziaria.
Prima della decisione dei giudici campani Bank of Valletta aveva offerto ai creditori della Deiulemar una somma di 50 milioni di euro per chiudere la vertenza in modo extra giudiziale, ricevendo però un rifiuto. La somma richiesta dai creditori non è un deposito di contante, bensì l’importo che equivale al valore delle azioni di Deiulemar appartenenti a tre trust (Trust Capital Trust, Trust Gaino e Trust Gilda) di cui la banca divenne fiduciaria nel 2009.
La banca contesta il valore di tali azioni, sostenendo che dopo il fallimento della compagnia marittima non valgono più nulla. Dopo una precedente decisione del Tribunale di Torre Annunciata del 2018, Bank of Valletta aveva depositato circa 363 milioni in un’entità indipendente come garanzia. Nel 2014 sette membri delle famiglie che fondarono Deiulemar hanno ricevuto una condanna complessiva di 17 anni per bancarotta fraudolenta per aver trasferito fondi societari a trust maltesi, svizzeri e delle Isole Vergini Britanniche.