Prosegue in Egitto la battaglia giudiziaria per liberare la portacontainer Ever Given, che il 23 marzo si è intraversata nel canale di Suez bloccando la navigazione per quasi sei giorni. Dopo averla disincagliata, le Autorità egiziane la hanno posta sotto sequestro e da allora la nave è ancorata nel Grande Lago Salato, con a bordo 18.300 container destinati ai porti europei. Per rilasciarla, l’Autorità del canale ha chiesto prima 900 milioni di dollari, cifra poi scesa a 550 milioni, mentre un Tribunale egiziano ha disposto il sequestro fino a un accordo tra le parti, La compagnia proprietaria della portacontainer, la società giapponese Shoei Kisen Kaisha ha presentato appello contro tale decisione. In realtà le case in corso sono due.
La prima causa riguarda le responsabilità dell’incidente e il risarcimento da versare all’Autorità del canale. Quest’ultima ritiene che l’intraversamento è dovuto a errori dell’equipaggio delle Ever Given e ha chiesto inizialmente un risarcimento di 900 milioni di dollari, poi sceso s 550 milioni. Gli avvocati della società proprietaria della nave replicano che la responsabilità è dell’Autorità perché ha permesso l’accesso al calane in condizioni meteo avverse. I difensori sostengono infatti che la causa dell’intraversamento sono i forti venti presenti nella zona durante l’ingresso della portacontainer del canale. Gli avvocati dell’armatore sostengono di avere una registrazione presa sul ponte di comando in cui i due piloti a bordo discutono con il centro di comando Sca sull’accesso al canale. Infine, sostengono che una portacontainer di quelle dimensioni avrebbe dovuto essere trinata da due rimorchiatori, cosa che non è successa. L’Autorità ribatte che i piloti hanno un ruolo di consulenza e che la decisione finale spetta comunque al comandante della nave.
La Corte d’Appello d’Ismailia ha affermato di non non essere competente su questa causa, rimandandola a un Tribunale di rango inferiore. La prossima udienza è prevista per i 29 maggio. I giudici d’Appello hanno invece respinto la richiesta di annullare il sequestro della nave. Inoltre, i legali della società armatrice hanno chiesto un risarcimento di 100mila dollari per le perdite economiche causate del sequestro. Altre fonti di stampa rivelano che alcuni spedizionieri che hanno container a bordo della Ever Given stanno valutando l’ipotesi di usare le norme contro la pirateria per liberare la nave.