La posizione del Governo è stata espressa oggi all'agenzia Reuters dal viceministro dei Trasporti, responsabile per le attività marittime, Thodoris Dritsas. Il processo di privatizzazione del porto è giunto già un un punto piuttosto avanzato, con una rosa ristretta di possibili candidati al controllo della Piraeus Port Authority OLP, tramite l'acquisto del 67% del capitale. Le realtà selezionate per le offerte vincolanti sono cinque e la favorita sembra essere la compagnia marittima cinese Cosco. La privatizzazione del principale porto greco rientra in un programma di vendite più ampio concordato con i creditori internazionali della Grecia. Dritsas non ha fornito particolari su come sarà attuata questa retromarcia, ma si è limitato ad affermare che "la decisione sarà rivista a favore del polo greco".
Nel 2014, i tre terminal container del Pireo, tra cui il Piraeus Container Terminal gestito dalla Cosco, hanno movimentato quasi tre milioni di teu, con un incremento del 18,5% rispetto all'anno precedente. La sospensione della privatizzazione del Pireo potrebbe rimettere in discussione la scelta della Cina di puntare sulla Grecia come hub del Mediterraneo. Decisione comunicata dallo stesso capo del Governo cinese, Li Keqiang, appena lo scorso giugno, durante una vista in Grecia.
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