La sopravvivenza della Lucarelli Terminal Livorno è sempre più a rischio. La società terminalistica perderà dal 2017 il contratto per le navi cargo di Tirrenia (che nel frattempo stanno attraccando nel periodo estivo al L.T.M. – Livorno Terminal Marittimo) perché la lunghezza della banchina non consente la possibilità di accogliere navi più lunghe di 150 metri.
L'ex calciatore Cristiano Lucarelli, oggi imprenditore e vertice del terminal "di famiglia", ha avviato una battaglia mediatica contro l'Autorità Portuale di Livorno accusandola di voler fare morire un'azienda sana per la quale lavorano 40 persone. La critica principale è quella di non aver ancora avviato i lavori di resecazione della calata Orlando già previsti e finanziati nel piano di interventi del 2010, che permetterebbero di mettere in sicurezza l'attività del terminal.
L'Autorità nei mesi scorsi aveva tamponato la situazione proponendo lo spostamento temporaneo della linea su un'area a Molo Italia (dove attraccano i traghetti) ma questo non ha evitato che Tirrenia nel periodo estivo dovesse cambiare approdo per le proprie navi cargo nel porto livornese (per evitare pericolose commistioni di traffico fra passeggeri e carichi rotabili).
La questione è stata al centro dell'ultimo Comitato Portuale che si è appena tenuto a Palazzo Rosciano e in occasione del quale l'Autorità Portuale guidata dal commissario Giuliano Gallanti si è impegnata a trovare una nuova soluzione che sarebbe l'ipotesi di un accordo di "mutuo soccorso" con la società Scotto (gruppo Neri). Gallanti si è difeso dalle accuse di Lucarelli dicendo: «Si accusa l'Autorità Portuale di non aver ancora oggi resecato la calata Orlando del Bacino Firenze, ma nessuno dice che i lavori di resecazione avrebbero comportato come prima conseguenza quella di bloccare il Bacino Firenze per due anni e mezzo. Ci può essere rivolta qualsiasi critica, ma non quella di aver privilegiato alcuni soggetti del porto a scapito di altri. E a dimostrarlo sono tutte le iniziative promosse in questi anni dall'Autorità a favore di Lucarelli".
L'ultima soluzione temporanea prospettata dall'Autorità Portuale sarebbe questa: per consentire alla Lucarelli Terminal Livorno di proseguire a pieno l'attività sino a dicembre di quest'anno è stato proposto un interscambio tra la società Scotto di Giorgio Neri, che opera sul lato sud del Molo Italia, e la stessa Lucarelli. Si tratterebbe di un mutuo soccorso che consentirebbe all'impresa di usare le aree assentite in concessione alla Scotto per lavorare le navi con lunghezza superiore ai 150 metri (non solo quelle della Tirrenia) e nello stesso tempo Scotto potrebbe operare sulle aree di Lucarelli le navi con lunghezza inferiore ai 150 metri. Spetterà ora al Gruppo Neri far sapere se è disponibile a questa transazione o meno.
L'ultimo Comitato Portuale ha anche rinnovato e ampliato fino al 2029 la concessione portuale al Terminal Lorenzini. La richiesta di proroga è stata sostenuta dalla società terminalista (partecipata al 33% da Msc) con un programma di nuovi investimenti, stimati in circa 11 milioni di euro, per l'acquisto di nuove gru e macchinari per la movimentazione delle merci, e dalla prospettiva di un incremento occupazionale che dovrebbe portare la società a passare da 61 a circa 76 unità lavorative.
Nicola Capuzzo
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