Il Dipartimento della Difesa statunitense ha diffuso il 7 gennaio 2025 l’aggiornamento della lista delle società cinesi operanti negli Usa che considera “Military companies” - ossia società legate in qualche modo all’Esercito Popolare cinese. Questo elenco è stato istituito nel 2021 e viene aggiornato ogni anno, con diffusione della parte “non classificata”. La maggior parte delle società che appaiono nell’aggiornamento 2025 operano nell’industria e nelle tecnologie informatiche, ma quest’anno ne sono comparse alcune operanti anche nel trasporto e nella logistica.
Tra queste spiccano importanti società del Gruppo Cosco, che svolge trasporto marittimo, tra cui Cosco Shipping Corporation Limited, Cosco Shipping North America e Cosco Shipping Finance. Nell’elenco appaiono anche cantieri navali e perfino produttori di container. Nella cantieristica appare il colosso China State Shipbuilding Corporation Limited, che il più grande conglomerato al mondo in questo settore. Restando nel trasporto di container, la lista comprende il costruttore di contenitori China International Marine Containers (di cui Cosco possiede il 22,75% delle azioni). È un gruppo che controlla circa trecento società in tutto il mondo e impiega circa 80mila persone. Dal 1996 è il principale costruttore di container e dai suoi impianti esce il 40% dei contenitori del mondo.
Il Dipartimento della Difesa ha inserito nella lista anche Sinotrans, uno dei principali operatori di logistica della Cina, che offre servizi integrati che comprendono trasporti in tutte le modalità, spedizioni, stoccaggio e gestione di terminal. La società svolge anche trasporti ferroviari tra Cina ed Europa. Nell’aggiornamento non manca un operatore aereo: China Cargo Airlines, compagnia di trasporto aereo delle merci che ha il suo hub principale a Shanghai e opera con una flotta di quattordici Boeing B777F. Viceversa, dall’aggiornamento esce il costruttore ferroviario China Railway Construction Corporation.
L’inserimento nella lista nera della Dipartimento della Difesa non comporta alcuna conseguenza diretta, però può scoraggiare le imprese statunitensi ad avere rapporti d’affari con loro. Non è chiaro quale possa essere l’inserimento di Cosco, perché la compagnia potrà continuare a operare nei porti statunitensi. La società ha reagito negando di avere rapporti con l’Esercito cinese e ha assicurato che l’inserimento nella lista non comporta alcun cambiamento nei servizi e nelle rotte. Ha anche accusato gli Stati Uniti di "abusare delle misure di controllo delle esportazioni”. Nell’ultimo anno, un quinto della navi di Cosco ha scalato in un porto statunitense.