Secondo quanto annunciato dagli advisor legali "le società Dalmare S.p.A., Costieri D'Alesio S.p.A., Ditta Gaetano D'Alesio di Antonio e Nello D'Alesio Sas, hanno negoziato e sottoscritto un accordo di ristrutturazione del debito ex. art. 67, comma 3, lett. d) LF con un pool di istituti di credito composto da Crédit Agricole, BNP Paribas, BNL, MPS, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Cassa di Risparmio di Volterra, UniCredit, Carige e Cassa di Risparmio di San Miniato". Al 31 marzo scorso la posizione finanziaria netta aggregata del gruppo era negativa per 171,8 milioni di euro.
Mauro D'Alesio, direttore finanziario del gruppo, conferma che questa parentesi è stata chiusa precisando che "negli accordi non è previsto nessuno stralcio dei crediti bensì un riscadenziamento fino a marzo del 2028 con uno spread sui finanziamenti leggermente corretto al ribasso. Subito ci eravamo liberati delle navi bulk carrier che avevano rappresentato una diversificazione recente e anche grazie al fatto che il business è migliorato è stato possibile giungere alla conclusione del piano di ristrutturazione".
Determinante è stato il ruolo dei depositi costieri (ramo d'attività gestito attraverso la società Costieri D'Alesio) che nell'ultimo biennio hanno visto aumentare i volumi movimentati e hanno sempre garantito in passato dei ritorni economici stabili. Da adesso in poi la parola d'ordine per i D'Alesio sarà 'prudenza' come lascia intendere il direttore finanziario del gruppo: "Non abbiamo in programma nuovi investimenti particolari in navi. Procederemo nel corso dei prossimi anni con investimenti programmati nell'attività di stoccaggio con la realizzazione di una nuova tubazione che arriverà fino al nuovo terminal petroli nell'area della futura Darsena Europa. Grazie a questo upgrade saremo in grado di accogliere navi cisterna di portata fino a 50mila tonnellate".
Nicola Capuzzo
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