L’Unione Europea ha approvato gli interventi previsti a favore del porto di Genova dalla Legge 130/2018 dedicati allo sviluppo dell’intermodalità, il cosiddetto ferrobonus regionale. L’approvazione da parte di Bruxelles (datata 15 maggio 2020) riguarda, sotto il profilo della compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato, tutte le misure previste dalla Legge 130/2018 (cosiddetta Legge Genova) all’articolo 7 commi 2-bis, 2-ter e 2-quater che sono intervenute a sostegno dell’intermodalità ferroviaria dal crollo del ponte Morandi fino a dicembre 2019.
Secondo quanto spiegato in una nota dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, questa decisione stabilisce la possibilità di erogare ai beneficiari il raddoppio del ferrobonus nazionale fino a 5 euro a treno chilometro dal 15 agosto 2019 al 31 dicembre 2019 su tutti i treni aventi origine e destinazione il nodo genovese, ma anche il ferrobonus finanziato con risorse proprie dell’Autorità di Sistema Portuale fino a 4 euro a treno chilometro su tutti i treni aventi origine e destinazione i siti retroportuali strategici inclusi nella Zona Logistica Semplificata del nostro sistema portuale (contributo che ha coperto 13 mesi, da novembre 2018 a dicembre 2019, per un valore massimo di 3,2 milioni di euro) e ancora un contributo (fino a 200 euro a tradotta) finanziato sempre con risorse Asp per compensare all’impresa concessionaria eventuali maggiori costi di manovra ferroviaria nel bacino Sampierdarena.
Secondo quanto reso noto dall’Autorità portuale, sono sei le imprese ferroviarie operanti nel periodo in esame fra il porto di Genova e i retroporti che sono state inserite nell’area delimitata dalla norma in questione. A loro spetterà dunque il ferrobonus regionale ligure (più ricco) a patto che rinuncino però a quello nazionale previsto sulla stessa tratta (meno generoso). Però, il via libera dell’Europa è arrivato solo ora su una misura che scadeva lo scorso dicembre e, in assenza di certezze, nel frattempo non era stata presa in considerazione da nessuna impresa ferroviaria per traffici che non fossero quelli già sostenibili economicamente.
Quindi, se l’obiettivo di questo Ferrobonus regionale doveva essere quello di stimolare una maggiore offerta di trasporto merci su ferro da e per le banchine dello scalo ligure fino a fine 2019, la sua funzione è stata completamente disattesa perché nessuna impresa ferroviaria ha scommesso in anticipo su una misura che ancora non si sapeva se sarebbe o meno stata approvata dall’Ue.
L’Asp del Mar Ligure Occidentale e la struttura commissariale che gestisce l’attuazione del Programma straordinario di investimenti previsti dalla legge 130/2018 dovrebbero avere però la possibilità di rimediare, almeno parzialmente, a questa situazione rinnovando le risorse stanziate per il ferrobonus e non utilizzate. La Legge pone il termine per l’attuazione degli interventi previsti in tre anni dall’avvio del programma, dunque a inizio 2022, e quindi potrebbe esserci il tempo per utilizzare la misura di stimolo al trasporto ferroviario merci ancora per un anno e mezzo (se rinnovata).
Nel frattempo la stessa Autorità portuale ha bandito una gara pubblica a procedura aperta “per la fornitura con posa in opera di una stazione mobile per il rifornimento di gas naturale liquefatto (Gnl)”. Il relativo avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Europea e nella breve descrizione si legge: “Gara a procedura aperta per la fornitura con posa in opera di una stazione mobile per il rifornimento di gas naturale liquefatto (Gnl) nell’ambito del Progetto Gnl Facile – Fonte accessibile integrata per la Logistica efficiente (interreg. Italia-Francia Marittimo numero 176)”. Il termine per presentare le offerte è stato fissato alle ore 12.00 del 22 giugno 2020.
L'appalto è connesso a un progetto finanziato da fondi dell'Unione Europea, più precisamente al programma ribattezzato “Gnl Facile” (acronimo di Fonte ACcessibile Integrata per la Logistica Efficiente) che ha come obiettivo la riduzione dell’utilizzo dei combustibili più inquinanti e della dipendenza del petrolio nei porti commerciali. “Il progetto Gnl-Facile intende assistere i porti dell’area di cooperazione nello svolgimento delle seguenti attività: definizione delle priorità e verifica delle soluzioni di piccola scala per il rifornimento di Gnl; creazione di due infrastrutture mobili dedicate al rifornimento Gnl dei mezzi marittimi o terrestri nei porti; realizzazione di otto azioni pilota nei porti di progetto (Livorno, Genova, Piombino, Bastia, Cagliari, Savona, La Spezia e Tolone) con le stazioni mobili di rifornimento con lo scopo di testare l’immediata applicabilità del rifornimento Gnl; dimostrazione agli operatori, non solo portuali, del funzionamento delle tecnologie nel campo dei combustibili alternativi”, come si legge sul sito web di questo progetto comunitario.
Nicola Capuzzo