Uno sciopero nei porti della costa orientale e del Golfo degli Stati Uniti, che avrebbe potuto innescare una crisi economica e della supply chain, è stato evitato grazie a un accordo provvisorio tra il sindacato International Longshoremen’s Association e l’associazione delle imprese portuali US Maritime Alliance. L'intesa, che prevede un nuovo contratto quadro di sei anni, arriva a pochi giorni dall'inizio degli scioperi previsti per il 15 gennaio 2025 e rappresenta una boccata d'ossigeno per il settore del trasporto marittimo.
L'accordo è cruciale per scongiurare la chiusura di porti strategici, da Maine a Texas, che avrebbero paralizzato le operazioni commerciali e danneggiato gravemente l'economia. Secondo i dati di Xeneta, piattaforma di intelligence sui trasporti marittimi e aerei, le tariffe spot per i container da 40 piedi provenienti dall'Estremo Oriente verso la costa orientale degli USA erano già aumentate del 26% dal 14 dicembre 2024, raggiungendo i 6.800 dollari per feu. Se gli scioperi fossero stati confermati, i costi avrebbero potuto includere sovrapprezzi fino a 3.000 dollari per feu, rendendo ancora più onerosa la gestione delle catene di fornitura.
Emily Stausbøll, Senior Shipping Analyst di Xeneta, ha commentato: “L'accordo tra Ila e Usmx è da accogliere con favore, poiché evita una potenziale catastrofe economica e logistica. Tuttavia, mette in luce le difficoltà che gli spedizionieri affrontano nella gestione dei rischi della supply chain. Con questa instabilità, è estremamente difficile proteggere le catene di approvvigionamento e gestire i costi del trasporto”.
Sebbene l'intesa raggiunta possa favorire una diminuzione delle tariffe spot, le incertezze globali continuano a pesare sul settore. La stessa Stausbøll avverte che i spedizionieri dovranno restare vigili nel 2025: “È probabile che la crescita delle tariffe spot rallenti sui traffici verso gli Stati Uniti dall'Estremo Oriente, suggerendo prospettive più positive per le trattative di nuovi contratti a lungo termine. Tuttavia, ci sono segnali di un mercato globale debole, come dimostrano le recenti diminuzioni delle tariffe spot tra l'Estremo Oriente e il Nord Europa.”
Tra le sfide all'orizzonte, Stausbøll ha evidenziato il conflitto nel Mar Rosso e il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che potrebbe intensificare la guerra commerciale tra Usa e Cina. Questi fattori potrebbero rapidamente invertire la tendenza attuale, riportando volatilità nei costi del trasporto marittimo. L'accordo tra Ila e Usmx, pur offrendo un sollievo temporaneo per gli operatori del settore, sottolinea la necessità di strategie più solide per gestire le numerose incertezze che caratterizzano il panorama logistico globale. Per gli spedizionieri e gli operatori della supply chain, la parola d'ordine resta prudenza, mentre il mercato continua a evolversi sotto la pressione di eventi geopolitici e fluttuazioni economiche.