“Confermiamo il nostro impegno per la realizzazione e la gestione del San Cataldo Container Terminal di Taranto”: questa è la sintesi del comunicato diffuso il 2 aprile 2020 dalla società terminalista turca Yilport Holding per smentire alcune voci secondo cui la pandemia di Covid-19 avrebbe fatto recedere la società dall’investimento pugliese. “Yilport Holding è determinata a sviluppare le relazioni commerciali a Taranto ed in Italia”, conferma Robert Yuksel Yildirim, presidente del Cda e Ceo della società. “Abbiamo firmato una concessione della durata di 49 anni e crediamo fermamente nel potenziale del San Cataldo Container Terminal. Dunque siamo felici di restare per almeno 49 anni, non andiamo via”.
Yildirim precisa che l’emergenza Covid-19 non cambia i programmi della società: “Stiamo ristrutturando il terminal e vogliamo che diventi uno dei principali hub in Italia. Il nostro piano di investimenti prevede oltre 20 milioni di euro per le gru di banchina e i mezzi di piazzale e fino a ulteriori 50 milioni di euro per rilanciare le attività ed assumere personale locale. Il terminal sarà pronto ad operare il più velocemente possibile rispettando gli impegni presi con la firma della concessione. Siamo stati accolti in Italia per lavorare nei momenti prosperi come in quelli difficili. E dunque investiremo anche in tempi difficili come quelli attuali. Lavoriamo per rendere Taranto il grande terminal che può e deve essere”.
Nella fase iniziale, il San Cataldo Container Terminal potrà raggiungere la capacità annuale di 2,5 milioni di teu e poi, grazie ad altri investimenti, Yilport vuole portarla fino a 4 milioni di teu. Il terminal pugliese è il ventiduesimo nel portafoglio della società turca. Ora Konecranes sta rinnovando le gru di banchina. L’equipaggiamento del terminal comprenderà due gru ship-to-shore da 22 file, cinque ship-to-shore da 18 file, 16 gru di piazzale, una gru mobile, due carrelli elevatori e due carrelli per muovere container vuoti.