Le immatricolazioni di veicoli commerciali con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate di novembre sono state 18.897 e hanno registrato un calo del 6% rispetto alle 20.101 immatricolate nello stesso mese del 2017. Il periodo gennaio-novembre 2018 segna circa 161.930 immatricolazioni, con una flessione del 5,2% rispetto alle 170.822 rilevate nei primi undici mesi del 2017. In generale, nei primi dieci mesi del 2018 si nota un grande calo delle vendite a privati che hanno perso il 7,7% (con 30.902 unità) e 0,5 punti percentuali di quota. Flessione che coinvolge anche le società (-6,7% sullo stesso periodo dello scorso anno e in calo anch'esse dello 0,5%). Ancora in flessione il noleggio dell'1,2% nei primi dieci mesi dell'anno in corso, che pesa per il 48,2% del mercato totale.
Il mercato dei veicoli pesanti con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate a novembre ha segnato una diminuzione del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, con 2.085 unità immatricolate contro 2.207. Il totale dei primi undici mesi del 2018 resto comunque positivo (+9,4%) rispetto allo stesso periodo del 2017 (23.181 immatricolazioni contro 21.196). Nel comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 tonnellate, a novembre si è ancora registrata una perdita del 9,8% rispetto al novembre del 2017 (1.665 unità immatricolate contro 1.845). Il totale del periodo gennaio-novembre 2018 cresce del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 (18.719 immatricolazioni contro 17.078). Il 2018 chiuderà comunque in crescita per gli autoarticolati (+9,6), mentre per i veicoli commerciali il calo è confermato anche sugli undici mesi (-5,2%).
Dai dati delle ricerche Unrae presentate il 29 novembre scorso, l'Italia, quinto Paese esportatore nel mondo, si trova al 19° posto nella classifica delle prestazioni logistiche e ha visto le sue imprese di autotrasporto ridurre del 75% la presenza sulle rotte internazionali. Dal 2008 l'occupazione del settore in Italia è diminuita di 135mila addetti e la finanza pubblica ha perso 105 milioni di euro in termini di sola IPT (imposta provinciale di trascrizione), mentre i costruttori di veicoli industriali nello stesso periodo hanno visto diminuire il loro fatturato di 1,5 miliardi di euro.
Massimiliano Barberis
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