Il 2023 è iniziato in modo positivo in Italia per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e il mese di maggio ha confermato questa tendenza con il valore più alto dell’anno delle immatricolazioni: 2.957, con un aumento del 24,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Se consideriamo i primi cinque mesi, le immatricolazioni sono state 12.311, con un incremento annuale del 12,3%.
Ancora meglio va il segmento dei veicoli pesanti, ossia quelli con massa complessiva superiore a 16 tonnellate: a maggio ne sono stati immatricolati 2.516, con un aumento del 22,9% e nei primi cinque mesi le loro immatricolazioni sono state 10.589, con incremento del 14,2%. La fascia intermedia, tra 6,01 e 15,99 tonnellate, ha chiuso maggio con 371 immatricolazioni (+39%) e quella inferiore, tra 3,51 e 6 tonnellate registra 70 immatricolazioni (+20,7%).
“Finalmente il mese di maggio vede tutti e tre i segmenti in forte crescita e si inizia a delineare un trend di mercato positivo. Grazie principalmente alla spinta data dalla fascia dei veicoli pesanti, l’intero settore fa registrare una buona crescita”, commenta Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae. Egli evidenzia che questo risultato dipende anche dall’onda lunga degli ordini consistenti acquisiti nel 2022 e dalla normalizzazione delle catene di fornitura.
Starace aggiunge che “è facile attendersi un ulteriore impulso all’immatricolazione sino al mese di agosto, quando è prevista l’introduzione del tachigrafo smart di seconda generazione, per la quale al momento non è stata concessa alcuna deroga”. Riguardo al nuovo cronotachigrafo, che sarà obbligatorio sui veicoli industriali di nuova generazione da agosto 2023, Starace esprime due preoccupazioni.
La prima è “per i consistenti volumi di veicoli equipaggiati con il tachigrafo di prima generazione attualmente in stock presso le reti distributive che, se non immatricolati entro il 21 agosto, dovranno essere adeguati alla nuova normativa con un aggravio di costi”. la seconda preoccupazione riguarda “un prevedibile calo dei volumi di immatricolato nell’ultimo quadrimestre del 2023 a detrimento dell’intero mercato”. Egli auspica quindi una proroga all’introduzione dei nuovi cronotachigrafi.