Seppur lentamente, le azioni legali avviate nei confronti dei costruttori di veicoli industriali condannati dalla Commissione Europea per avere attuato un’intesa sui prezzi stanno avviandosi alla conclusione. Alla fine di gennaio 2024 è terminata la vertenza tra DB Competition Claims e Daf Trucks in modo extra-giudiziale. Le parti si sono accordate per un risarcimento, sul cui valore mantengono il riserbo. Però un indizio può venire dai risultati finanziari della statunitense Paccar, che controlla Daf Trucks, in cui appaiono 446,4 milioni di dollari (pari a 413,8 milioni di euro) per “oneri non ricorrenti al netto delle imposte relativi a contenziosi in Europa”. Ciò quadra con la richiesta di risarcimento di 500 milioni di euro, più gli interessi, avanzata da DB Competition Claims.
DB Competition Claims è un organismo che ha raccolto le richieste di risarcimento per il cartello dei camion del Gruppo Deutsche Bahn, di Bundeswehr (l’esercito tedesco), di società aeroportuali e di un’altra quarantina d’imprese. Ha intentato la causa nel 2017 al Tribunale di Monaco di Baviera. Questo è il primo accordo extra-giudiziale raggiunto da una società coinvolta nel cartello. Le altre sono Daimler, Iveco, Man, Volvo/Renault e Scania (quest’ultima ha perso l’appello contro la multa presentato alla Corte di Giustizia UE).
“Dopo intense trattative con Daf è stata trovata una buona soluzione per entrambe le parti”, dichiara in una nota di DB Martin Seiler, membro del consiglio direttivo della DB per le risorse umane e gli affari legali. “Daf ha adempiuto alla propria responsabilità di risarcire i danni legati al cartello dei camion. Questo è gratificante per noi e per tutte le aziende danneggiate che ci hanno affidato le loro pretese". Seiler spera che anche gli altri partecipanti al cartello preferiranno una transazione extra-giudiziale ad anni di costosi procedimenti legali.
La vicenda è nata quando, nel 2016, la Commissione Europea scoprì il cartello dei prezzi dei veicoli industriali che era stato attuato da quasi tutti i costruttori di veicoli industriali tra il 1997 e il 2011. Complessivamente, la Commissione erogò ai componenti del cartello una multa di 3,8 miliardi di euro, che ancora oggi è la più elevata nella storia dell’Antitrust comunitaria. La condanna della Commissione rappresenta la prova del cartello e ha aperto la strada a diverse azioni legali di risarcimento, che sono ancora in corso.