La citazione riguarda la violazione del Clean Air Act per avere importato, commercializzato e venduto autoveicoli progettati in modo differente da quanto dichiarato da Volkswagen per ottenere la certificazione dell'EPA e del California Air Resources Board (CARB). "Le discussioni avvenute con i rappresentanti della società non hanno portato un accettabile passo in avanti", spiega Cynthia Giles, assistant administrator for enforcement and compliance assurance dell'EPA. "I colloqui continueranno in parallelo con l'azione della Corte Federale".
L'azione legale avviata ora dall'EPA è di tipo civile, ossia prevede risarcimenti e non preclude eventuali altre azioni penali o risarcimenti avanzati singolarmente on in gruppo (class action) dagli acquirenti dei veicoli. Queste ultime azioni sono già state intraprese nelle scorse settimane. L'insieme delle sanzioni, dei risarcimenti e delle azioni che Volkswagen deve intraprendere per porre rimedio potranno costare al Gruppo tedesco alcuni miliardi di euro.
L'incubo statunitense di Volkswagen è iniziato il 18 settembre 2015 con la consegna delle Notices of Violation per alcuni motori diesel da due litri e proseguito il 2 novembre per altri motori da tre litri che, dalle indagini dell'EPA, avrebbero montato un software che fornisce risultati falsati sulle emissioni durante i test di omologazione. Secondo l'Agenzia statunitense, 575mila veicoli del Gruppo tedesco non rispetterebbero i limiti imposti negli Stati Uniti.
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