Dalla seconda metà del 2020, l’industria automobilistica europea sta soffrendo della carenza di microprocessori, che sono prodotti in Asia. Ciò sta causando rallentamenti e perfino sospensioni della produzione, che coinvolge anche i veicoli industriali. È diventato quindi fondamentale portare la produzione dei microprocessori in Europa, per garantire l’approvvigionamento nei momenti di crisi.
Lo sta facendo la tedesca Bosch, che sta costruendo uno stabilimento che a giugno 2021 inizierà la produzione di wafer di silicio dedicato proprio all’automotive. La società ha investito un miliardo di euro in questo impianto, che sarà uno dei più tecnologicamente avanzati del mondo, con un elevato grado di automazione. All’investimento partecipa anche il ministero federale per gli Affari Economici e l’Energia.
La costruzione dello stabilimento è iniziata nel 2018 e quando sarà terminato coprirà una superficie di 100mila metri quadrati nella cosiddetta Silicon Saxony, ossia il distretto tecnologico della Sassonia. Vi lavoreranno settecento persone. I wafer di silicio sono l'elemento alla base della produzione di semiconduttori. Quelli della Bosch avranno una dimensione di 60 micrometri.