Il 9 aprile 2025 c’è stata un’intensificazione della guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti contro il resto del mondo. L’Unione Europea ha approvato la lista dei prodotti in importazione dagli Usa che subiranno dazi del 25%, che saranno applicati in tre fasi: 15 aprile, 16 maggio e 1° dicembre. L’approvazione è giunta dalla procedura in cui i rappresentanti dei Paesi membri rilasciano un parere formale agli atti esecutivi della Commissione e che in questo caso ha avuto parere negativo solo dall’Ungheria.
Entro la prima scadenza, ossia il 15 aprile, la Commissione Europea notificherà la decisione al Consiglio per gli scambi di merci dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), così da avviare i primi dazi con due aliquote: 10% e 25% su alcuni prodotti, dal valore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Il paniere delle merci sarà poi esteso alle due successive scadenze, che avranno valore rispettivamente di 13,5 miliardi e 3,5 miliardi. In una nota, la Commissione precisa che questi dazi "possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata", aggiungendo che la Commissione ha una “netta preferenza per la ricerca di soluzioni negoziate con gli Stati Uniti, che siano equilibrate e reciprocamente vantaggiose".
Le merci soggette al dazio comunitario sono divise in quattro elenchi. Il primo, in vigore dal 15 aprile, comprende i prodotti che venneri già stati considerati nel 2018, contro i dazi della prima amministrazione Trump, che poi furono sospesi nel 2021. Tra i prodotti soggetti ci sono riso, cereali, frutta, succhi di frutta, tabacco, sigari, olii, carta, tessuti, abbigliamento, calzature, ceramiche, vetro, materassi, materiali di arredo, natanti per la pesca. Sono esclusi whisky e del bourbon, per evitare ritorsioni su vino e birra europei.
Il 16 maggio entreranno in vigore i prodotti delle seconda e terza lista, ossia tubi in ferro o acciaio, prodotti in alluminio, coltelleria, posate, accessori metallici,pollame, carne di manzo, uova, miele, frutta, caffè, tè, pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, frumento, segale, orzo, colza, olio di palma e di arachidi, zucchero, gelati. Il quarto elenco, in vigore dal primo dicembre, comprende noci, mandorle e semi di soia. Questi prodotti sono esportati in Europa soprattutto dagli Stati governati dai repubblicani e per i quali l’Unione Europea ritene di trovare altri fornitori.
Sempre il 9 aprile il Governo cinese ha annunciato di avere aumentato i dazi su tutte le merci statunitensi dal 34% all’84%, a partire dal 10 aprile. Questa è la risposta immediata all’ultimo aumento dei dazi statunitensi sulle merci cinesi, che ha portato il valore al 104%.