Le tre associazioni sollecitano il Governo a mantenere l'impegno preso con i rappresentanti dell'autotrasporto per attivare contributi per l'acquisto di veicoli industriali nuovi, considerando che il parco circolante italiano è tra i più vecchi d'Europa, con un'età media di 13,5 anni, mentre il 63,1% dei veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate ha motori precedenti all'Euro IV e solo il 12,4% ha motori Euro VI: "Con questo trend ci vorranno diciassette anni per sostituire tutti i veicoli che non rispettano gli attuali standard di base in materia di sicurezza ed emissioni", scrivono le associazioni in una nota, aggiungendo che "soltanto l'11,9% dei veicoli è dotato dei dispositivi di sicurezza, obbligatori dal 1° novembre 2015 (frenata autonoma emergenza e mantenimento corsia)".
In tale contesto, è stato escluso dalla Legge di Bilancio 2019 lo stanziamento previsto di cinquanta milioni di euro per incentivare la rottamazione dei veicoli più vecchi, non è stato rinnovato il super-ammortamento e i veicoli industriali non sono considerati nell'iper-ammortamento, "nonostante l'alto livello di innovazione tecnologica a bordo, sia in termini di automazione che di connettività". Inoltre, Anfia, Unrae e Federauto sottolineano che non è ancora avviata la procedura per i Decreti attuativi del Fondo Autotrasporto stanziato dalla Legge di Bilancio 2019. Quindi, le tre sigle chiedono non solo che siano attuati i Decreti attuativi, ma che sia anche incrementato il fondo stesso "tenendo conto che le domande di sostegno presentate negli anni precedenti hanno sistematicamente superato gli stanziamenti".
Le associazioni chiedono anche un incontro con il ministro dei Trasporti per "definire al più presto una politica che garantisca lo sviluppo efficiente, sicuro e sostenibile dell'autotrasporto in Italia e delineare un piano di sviluppo che comporti l'uso integrato delle diverse soluzioni di logistica e relative modalità di trasporto".
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