Il mercato dei veicoli industriali in Italia chiude anche il mese di marzo con un forte segno negativo. Secondo i dati diffusi dall’Unrae, le immatricolazioni di veicoli merci con massa superiore a 3,5 tonnellate sono calate del 13,8% rispetto allo stesso mese del 2024, passando da 2.611 a 2.250 unità. Ma a preoccupare maggiormente è il crollo dei veicoli pesanti, quelli con massa pari o superiore a 16 tonnellate, che registrano una flessione del 17,7%. Nel dettaglio, i trattori stradali – motore del trasporto a lunga percorrenza – perdono quasi un terzo del mercato, con un calo del 27,9% (da 1.437 a 1.036 unità), mentre gli autotelai si mantengono stabili (-0,2%). Unico segmento in controtendenza è quello più leggero (3,51-6 tonnellate), che raddoppia le immatricolazioni, salendo da 69 a 141 unità (+104,3%).
A peggiorare la situazione c’è l’incertezza sulle conseguenze dei dazi statunitensi, come spiega il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Paolo A. Starace: “Se l’export verso mercati chiave come quello statunitense dovesse crollare l’impatto sulla produzione industriale, già in flessione da oltre venti mesi, rischia di essere devastante. Uno tsunami”. In un contesto internazionale fragile, Unrae sottolinea la necessità di un intervento urgente. L’associazione accoglie con favore l’apertura del ministro dei Trasporti a un fondo specifico pluriennale per sostenere il comparto, ma Starace insiste: “Servono azioni concrete. Siamo pronti a collaborare alla definizione di un piano attuativo insieme al ministero dei Trasporti e alle altre associazioni di categoria”.