La carenza di microprocessori continua a colpire l’intera industria automobilistica, compresa quella che produce veicoli industriali. Lo sanno bene gli autotrasportatori che stanno aspettando da mesi i veicoli ordinati. Gli analisti prevedono che fenomeno, scatenato dalla pandemia, proseguirà anche nel 2022. Sono coinvolti, in misura diversa, tutti costruttori, ma è difficile valutare l’entità del fenomeno perché le Case non amano parlarne. È quindi interessante riportare le dichiarazioni che il Ceo di Daimler Trucks, Martin Daum, ha fatto alla catena televisiva Cnbc, perché fornisce un numero relativo al suo Gruppo, che è il più grande del comparto.
Daum afferma che negli stabilimenti di Daimler Trucks sono fermi circa diecimila veicoli industriali che non si possono consegnare a causa della mancanza di componenti, soprattutto microchip. “Stiamo affrontando un’enorme pressione sulla catena di approvvigionamento e questa è la peggiore situazione in tale ambito che ho visto in 25 anni di carriera”, egli afferma. Egli aggiunge che a volte la fabbrica deve riprendere un veicolo tre o quattro volte per aggiungere i componenti mancanti.
Il problema non riguarda solo i microchip, ma anche altri componenti e Daimler Trucks svolge continuamente ricerche in tutto il mondo per trovarli e completare così la produzione dei veicoli. A ciò si aggiunge l’aumento continuo dei costi delle materie prime e dell’energia, causando quindi un aumento del costo e quindi del prezzo dei veicoli. L’inflazione sta provocando anche vertenze sindacali per l’aumento delle retribuzioni, un altro fronte dove Daimler Trucks è attiva.
Ciò avviene in una fase di forte domanda di veicoli industriali. Daum dichiara che solo negli Stati Uniti (dove è avvenuta l’intervista) c’è una domanda insoddisfatta di 200mila veicoli industriali, mentre i costruttori stanno ancora cercando di recuperare i ritardi accumulati nel 2020 e 2021. Questo andamento positivo degli ordini ha portato a Daimler Trucks un aumento delle vendite dell’otto percento nel primo trimestre del 2022, con un maggior fatturato del 17%. e Daum è ottimista anche per il 2023.