Nei giorni scorsi, Volkswagen dichiarò che il software che inganna i test sulle emissioni di Nox è montato su undici milioni di veicoli e di questi solamente mezzo milione circolano negli Stati Uniti, dove la frode è stata scoperta. Ne mancano all'appello ben dieci milioni e mezzo. Oggi pare che ne siano stati trovati quasi tre milioni, proprio nel Paese del costruttore, ossia la Germania. In un intervento al Bundestag, il Parlamento tedesco, il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt ha dichiarato che nel Paese sono interessati dalla manipolazione 2,8 milioni di veicoli con motori diesel da 2 e 1,6 litri. Dobrindt ha precisato che i motori incriminati sono montati anche alcuni modelli di veicoli commerciali, senza precisare quali.
L'ecofrode tedesca spinge l'Unione Europea ad accelerare la riforma dei test ambientali per l'omologazione dei veicoli. Da gennaio 2016 i test sugli ossidi d'azoto e sul particolato non saranno più svolti in laboratorio, ma solamente su strada, tramite prove che simuleranno le situazioni di guida reali. La nuova procedura sarà obbligatoria per tutte le nuove omologazioni dall'autunno 2017 e per tutti i veicoli nuovi dall'autunno 2018.
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